Quali differenze ci sono tra il vaccino anti-Covid di Moderna e quello di Pfizer?

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-11-17

Il vaccino anti-Covid messo a punto dall’azienda statunitense Moderna è efficace al 94,5%. Come funziona e quali differenze ci sono con quello di Pfizer?

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Il vaccino anti-Covid messo a punto dall’azienda statunitense Moderna è efficace al 94,5%. L’annuncio è arrivato dalla stessa azienda, accendendo l’entusiasmo delle Borse. Un annuncio che segue quello di pochi giorni fa del colosso Pfizer, il cui vaccino si sarebbe dimostrato invece efficace al 90%. I dati di Moderna “sono straordinari, un’efficacia al 94.5% è impressionante. Ora, dopo i risultati simili annunciati la scorsa settimana sull’altro vaccino della Pfizer, possiamo prevedere finalmente un impatto sulla pandemia. É un grosso passo avanti”, ha commentato Anthony Fauci, immunologo e direttore dell’Istituto Nazionale Malattie Infettive Usa (Niaid), che ha collaborato allo studio sul candidato vaccino. “Prevediamo – ha quindi annunciato – dosi di entrambi i vaccini a fine dicembre per le categorie ad alto rischio”. Il Corriere in un’infografica spiega quali sono le principali differenze tra i due vaccini:

vaccino pfizer moderna differenze

 

Il prodotto di Moderna, società di biotecnologia Usa con sede a Cambridge, avrebbe un vantaggio rispetto al concorrente studiato da Pfizer/Biontech. Può essere conservato alla tradizionale temperatura di meno 2-8 gradi, riproducibile nei normali frigo di casa dove resisterebbe fino a 30 giorni, il che ne favorirebbe il trasporto e lo stoccaggio. Molto più complessa l’organizzazione quando si devono mantenere i -70-80°. Juan Andres, responsabile delle operazioni tecniche e di qualità di Moderna, ha affermato che grazie agli investimenti su tecnologia e distribuzione «il nostro candidato potrà essere conservato e spedito con modalità standard nei congelatori farmaceutici disponibili». Potrebbe inoltre resistere per almeno 6 mesi a -20°. I vaccini griffati Pfizer e Moderna sono basati sulla tecnica innovativa dell’Rna, il nucleo del virus, le cui informazioni sono sfruttate per ingannar e l’organismo e costringerlo a difendersi con anticorpi specifici. Ambedue per dare una copertura dovrebbero essere somministrati con doppia dose

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