Dalla Romagna a Roma passando per le Marche: il viaggio in treno del positivo con la tosse

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-07-09

Se era già contagiato all’arrivo in Italia dal Bangladesh, ha viaggiato da positivo anche all’andata tra Fiumicino, Rimini, Milano Marittima. E quindi tutti quelli che ha incrociato sono a rischio. 

article-post

Ieri la Polizia Ferroviaria ha fermato alla stazione Termini un cittadino del Bangladesh con febbre e tosse e positivo al tampone e che aveva viaggiato prima tra Fiumicino e la Romagna, poi tra la Romagna e le Marche, per tornare infine a Roma. La storia, raccontata oggi dal Messaggero, spiega il fallimento dell’isolamento fiduciario che oggi è troppo facile non rispettare.

Dalla Romagna a Roma passando per le Marche: il viaggio in treno del positivo con la tosse

Il servizio di indagini epidemiologiche della Regione Lazio sta ora cercando di ricostruire tutti i contatti avuti dall’uomo nei giorni di viaggio, ben sapendo che si tratta di un’impresa quasi impossibile, mentre lui è attualmente ricoverato all’ospedale Umberto I. L’uomo è tornato dal Bangladesh partendo da Dacca e sbarcando a Fiumicino il 23 giugno: subito scatta l’isolamento fiduciario per due settimane ma lui, che ha la residenza a Roma, va invece a Milano Marittima nel comune di Cervia.

Sostiene di esserci andato con un taxi e questo significa che è stato per ore in un luoghi chiuso e piccolo con un autista che a questo punto sarebbe anche lui a rischio contagio. Sostiene di essersi messo in isolamento ma, spiega il quotidiano, emergono vari spostamenti nella riviera adriatica. Dopo qualche giorno, in presenza dei sintomi da Coronavirus SARS-COV-2, viene sottoposto al tampone e scopre di essere positivo. E qui, il 7 luglio, decide di mettersi di nuovo in viaggio. Si sposta in treno da Rimini a Falconara in provincia di Ancona. Da lì arriva a Termini su treni regionali, dove le misure di distanziamento sono meno rigorose. E aveva già febbre e tosse. Per questo quando arriva a Termini la Polfer lo ferma e chiama il 118.

volo a fiumicino da doha con 135 bengalesi respingimento

Il timore, però, è che questo lungo viaggio in mezza Italia, tra la riviera adriatica e Roma, dove ha incrociato decine e decine di persone, possa avere alimentato il contagio. Tra l’altro, su un treno dell’alta velocità c’è la lista dei passeggeri ed è possibile fare il contact tracing, sui regionali no, quindi è quasi impossibile eseguire una indagine epidemiologica efficace. C’è anche un’altra incognita. Si teme per le conseguenze di questo lungo viaggio, da sintomatico, tra la Romagna e Roma, ma allo stesso tempo non vi sono certezze che K. non fosse già positivo quando è atterrato il 23  giugno a Fiumicino, dopo il volo da Dacca. Nelle verifiche svolte con il tampone su un aereo speciale simile arrivato dal Bangladesh, è risultato che un passeggero su 8 era positivo.

Se era già contagiato all’arrivo in talia, ha dunque viaggiato da positivo anche all’andata tra Fiumicino, Rimini, Milano Marittima. E quindi tutti quelli che ha incrociato sono a rischio.

EDIT ORE 17,13: L’agenzia di stampa ANSA fa sapere che sarà denunciato per violazione della quarantena dagli agenti della Polfer l’uomo di 53 anni, originario del Bangladesh, fermato alla stazione Termini con i sintomi del Covid. Avrebbe dovuto essere in isolamento fiduciario. L’uomo è attualmente ricoverato all’Umberto I di Roma.

Leggi anche: La storia dei 600 positivi arrivati a Roma dal Bangladesh e dei test COVID-19 falsi a 36 euro

Potrebbe interessarti anche