La vera storia della signora “prigioniera” nella seconda casa a Portofino

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2021-04-05

Ma davvero c’è una signora che si sente “prigioniera” nella sua seconda casa nella chicchissima Portofino? No, almeno in questi termini. Ma per ore se ne è parlato su tutti i social. Perché?

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Ma davvero c’è una signora che si sente “prigioniera” nella sua seconda casa nella chicchissima Portofino? No, almeno in questi termini. Ma per ore se ne è parlato su tutti i social. Perché?

La vera storia della signora “prigioniera” nella seconda casa a Portofino

Partiamo dal contestualizzare quello che è successo. A Pasqua non succede mai niente. Quando la Pasqua è in zona rossa succede ancora meno, ma con l’aggravante che a parte mangiare pasti luculliani e il doverli digerire c’è poco altro da fare non potendo uscire per una passeggiata. E allora magari una notiziola che in un contesto diverso sarebbe passata inosservata fa il giro dei social. Si tratta di un’intervista pubblicata su Repubblica a Antonella Camerana, che poi qualcuno poche ore dopo scoprirà essere la “contessa Antonella Carnelli de Micheli Camerana”, che “fa parte della dinastia famigliare azionista di Exor-Fca. Nicolò Camerana è responsabile sviluppo dell’area Emea di Fca Stellantis”. Ma poco importa: quel che ha fatto scattare l’indignazione dei social è lo stridente paradosso presente nel titolo. Si può davvero scrivere senza pudore di sentirsi prigionieri a Portofino mentre c’è chi sta passando la zona rossa in un appartamento di 50 metri quadri? Il punto è che quelle parole non sono mai state pronunciate. Il titolo dell’articolo non trova riscontro nell’intervista:

Insomma Repubblica ha provato a sintetizzare il sentiment della signora Camerana, che spiegava di sentirsi triste ed emozionata triste ed emozionata per la “calma innaturale” del borgo marinaro amato dai vip che però “è pur sempre Portofino, c’è il mare e poi c’è la natura”. Certo, diceva, “mi piace molto di più la Portofino normale, amo la gente, i bar aperti, dove incontri gli amici. Anche qui vedere questo vuoto, è molto deprimente. Mi alzo, non vado nemmeno in piazzetta, sto con la mia famiglia, magari vedo un’amica”. Insomma non ha mai detto di sentirsi prigioniera. Il quotidiano con il titolo ha invece creato vero e proprio corto circuito mediatico. Potevamo anche farne a meno.

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