Attualità
Perché Ranieri Guerra non ha risposto a Report sullo studio sul piano pandemico “occultato”?
di neXtQuotidiano
Pubblicato il 2020-12-01
Ranieri Guerra, direttore generale aggiunto dell’Organizzazione mondiale della sanità non ha risposto all’inviato di Report che gli ha chiesto spiegazioni riguardo lo studio “An unprecedented challenge – Italy’s first response to COVID-19” che secondo la trasmissione di Sigfrido Ranucci sarebbe stato ritirato per non mettere in difficoltà il ministro della Salute Speranza
Ieri Report, in un servizio di Giulio Valesini e Cataldo Ciccolella ha sostenuto che lo studio “An unprecedented challenge – Italy’s first response to COVID-19” a cura di un team di ricercatori della divisione europea dell’Oms è stato bloccato subito dopo la pubblicazione. Secondo la trasmissione di Sigfrido Ranucci il dossier sarebbe stato ritirato per non mettere in difficoltà il ministro della Salute Speranza. Ranieri Guerra, direttore generale aggiunto dell’Organizzazione mondiale della sanità non ha risposto all’inviato di Report che gli ha chiesto spiegazioni:
Nel carteggio inedito spedito a Report, Ranieri Guerra sembrerebbe il tessitore di una strategia tesa a coprire le inefficienze del nostro paese nell’affrontare il virus per non mettere in difficoltà il ministro Speranza #Report pic.twitter.com/etvFJLDCMG
— Report (@reportrai3) November 30, 2020
Ranieri Guerra, spiega il Fatto che cita una ricercatrice europea che ha richiesto di rimanere anomina, avrebbe “minacciato pesantemente l’autore del rapporto: ‘O ritiri la pubblicazione o ti faccio cacciare fuori dall’Oms”. Ma Guerra risponde al quotidiano di Travaglio spiegando che non ha mai minacciato nessuno ma “preferisce non entrare nel merito della vicenda e dei rapporti tra Oms e governo”
Le accuse di Report
Reporti rivela le comunicazioni interne dell’OMS riguardanti la gestione di una bomba mediatica, il rapporto ‘An unprecedented challenge – Italy’s first response to COVID-19’ a cura di un team di ricercatori della divisione europea dell’Oms. Lo studio, finanziato con circa 100mila dollari da un grant del Kuwait, descriveva luci e ombre della preparazione e gestione italiana della crisi da Covid-19. Doveva servire ad altri Paesi e più in generale agli stakeholders del mondo della sanità per trarre lezioni utili dalle buone prassi e dagli errori del primo grande Paese occidentale che si è confrontato con il virus. Ma il 14 maggio, appena un giorno dopo la pubblicazione, viene ritirato e mai più messo a disposizione. Uno sfregio al governo del Kuwait che lo aveva pagato”. “Dal leak in nostro possesso deduciamo – proseguono da ‘Report’ – che il motivo della censura è che il rapporto metteva in imbarazzo il governo italiano e il Ministro della Salute Speranza e ancor più il Direttore Aggiunto dell’OMS Ranieri Guerra. Infatti, tra le varie criticità annotate dai ricercatori, si certifica che il piano italiano di prevenzione delle pandemie era vecchissimo, del 2006. E mai aggiornato. Uno dei dirigenti che avrebbe dovuto aggiornarlo era proprio Ranieri Guerra, che tra il 2014 e il 2017 era Dg Prevenzione al Ministero della Sanità. E questi l’11 maggio, poco prima della pubblicazione del rapporto, e a poche ore da una puntata di ‘Report’ che avrebbe denunciato l’arretratezza del piano pandemico, nella sua veste di top official di Oms scriveva a uno degli autori di indicare come data del piano il 2016 invece del 2006. Ma il 2016 è solo la data di aggiornamento della pagina web e non quella del piano. Un gioco di prestigio: ‘devi correggere subito nel testo: 1. Piano nazionale di preparazione e risposta ad una pandemia influenzale; Ministero della Salute; 2006 (…) E riportare quanto disponibile al sito minsalute (…) Ultimo aggiornamento dicembre 2016. Non fatemi casino su questo. (…)Stasera andiamo sui denti di Report e non possiamo essere suicidi. (…) Adesso blocco tutto con Soumya. Fammi avere la versione rivista appena puoi. Così non può uscire’.” “Guerra minaccia di bloccare tutto con Soumya Swaminatham, il chief scientist dell’OMS centrale, dando per scontato che la prestigiosa scienziata era a sua disposizione per cambiare un testo non per motivi scientifici ma per ragioni politiche. In un’altra comunicazione racconta l’esistenza di un presunto tacito accordo tra l’Oms e il governo italiano, di cui l’organizzazione dell’Onu sarebbe la consapevole foglia di fico: ‘Uno degli atout di Speranza è stato sempre il poter riferirsi a OMS come consapevole figlia (sic) di fico per certe decisioni impopolari e criticate da vari soggetti. Questa è stata materia di discussione e di accordo con Tedros, anche attraverso chi ti scrive e la Missione a Ginevra.'(…) ‘Se anche OMS si mette in veste critica non concordata con la sensibilità politica del Ministro che è certo superiore alla mia, non credo che facciamo un buon servizio al Paese. Ricordati che hanno appena dato 10 milioni di contributo volontario sulla fiducia e come segno di riconoscenza per quanto fatto finora, dopo sei anni di zero’.