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Il braccio destro di Parnasi collabora con i PM

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2018-06-21

Luca Caporilli è stato scarcerato dal GIP Maria Paola Tomaselli perché ha cominciato a collaborare con i magistrati. Gli inquirenti che lo hanno interrogato per alcune ore martedì scorso lo hanno sentito ammettere dazioni di danaro in favore di un funzionario pubblico

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Era il braccio destro di Luca Parnasi ed era stato arrestato con il costruttore all’alba dell’operazione Rinascimento . Oggi Luca Caporilli è stato scarcerato dal GIP Maria Paola Tomaselli perché ha cominciato a collaborare con i magistrati. Gli inquirenti che lo hanno interrogato per alcune ore martedì scorso lo hanno sentito ammettere dazioni di danaro in favore di un funzionario pubblico. I pm avevano dato parere favorevole alla scarcerazione.

Luca Caporilli: il braccio destro di Parnasi scarcerato

Il fatto che Caporilli abbia deciso di collaborare con i magistrati non può che preoccupare gli altri che sono ancora in regime di custodia cautelare. Proprio oggi Parnasi ha fatto sapere di essersi dimesso da presidente di Eurnova: l’abbandono delle cariche sociali fa sì che non venga nominato un curatore per l’azienda e che l’ordinaria amministrazione possa andare avanti.  Secondo i legali dell’imprenditore, Emilio Ricci e Giorgio Tamburrini, “i pubblici ministeri hanno assicurato che non ci sono elementi che possano bloccare la procedura per il nuovo stadio di Tor di Valle”. Una valutazione che sarebbe già stata condivisa dai pm con vertici del Campidoglio e del club giallorosso.

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Luca Lanzalone con Luigi Di Maio al forum Ambrosetti

Ma nel frattempo le indagini e gli interrogatori continuano, così come le fughe di notizie: l’ultima riguarda Paolo Fiorentino, amministratore delegato di Banca Carige, a cui Parnasi ha telefonato per chiedergli di far ottenere incarichi a Luca Lanzalone. “Tu fagli fare qualcosa anche a Lanzalone, dagli 50…30.000 euro di consulenza…fagli fare una cazzata! Costruiamo questo rapporto tondo! Così quando è il momento..”, diceva Parnasi a Fiorentino secondo un’intercettazione presente nell’ultima informativa dei carabinieri sulla vicenda.

Lanzalone in Campidoglio fino ad aprile

Intanto il direttore generale del Campidoglio Franco Giampaoletti nell’interrogatorio con i magistrati ha fatto sapere che Lanzalone ha continuato a bazzicare il Campidoglio fino ad aprile: “L’avvocato ha continuato a supportare il Comune nelle valutazioni tecnico amministrative sino al momento della procedura tecnica da seguire per l’approvazione della variante, cioè marzo-aprile 2018. Vi è stata una disponibilità dell’avvocato Lanzalone a continuare a dare supporto, sicché quando noi avevamo bisogno della sua presenza lui partecipava alle riunioni”.

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“C’è stata una riunione alla quale ho presenziato certamente io, qualche tecnico, Baldissoni, e credo Contasta e Caporilli (che hanno sempre rappresentato Eurnova nei rapporti con il Comune)  – ha detto Giampaoletti ai pm capitolini – Credo fosse presente anche l’avvocato Lanzalone. In quella riunione è stata confermata la nostra decisione di seguire la procedura ordinaria per l’approvazione della variante. Se anche Lanzalone non avesse partecipato alla riunione in questione, lui certamente ha contribuito alla nostra decisione di seguire l’iter ordinario, fornendoci il supporto tecnico giuridico che gli ho richiesto”.  “Io mi sono sempre relazionato con Lanzalone, riferendogli l’andamento della interlocuzione con i privati in relazione allo stadio, perché lo ritenevo una persona esperta. Mi sono confrontato con Luca Lanzalone anche su altre questioni che interessavano il Comune – ha concluso – ad esempio su Atac, per avere una sua opinione”.

Leggi sull’argomento: Il pasticcio del Comune di Roma sul bando per i concerti a Villa Ada

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