Attualità
I no-vax che non vogliono vaccinare i cavalli
di neXtQuotidiano
Pubblicato il 2018-07-23
In Australia il virus Hendra (contagioso per l’uomo: già 4 vittime) sta uccidendo centinaia di equini, ma molti allevatori si rifiutano di «iniettare sostanze chimiche agli animali
Libero racconta oggi una storia curiosa che arriva dall’Australia, incentrata sul virus Hendra, malattia endemica dei cavalli trasmessa da pipistrelli. Hendra ha un tasso di mortalità più alto di Ebola e colpisce i cavalli ma può essere anche trasmesso agli esseri umani. C’è però un problema: molti allevatori si rifiutano di inettare sostanze chimiche agli animali e finiscono per causarne la morte:
Secondo gli ultimi studi, anche se a diffondersi è meno veloce di Ebola, Hendra ha un tasso di mortalità superiore e può essere trasmesso anche agli esseri umani: i sintomi dell’infezione vanno da una brutta influenza a malattie respiratorie e neurologiche fatali (ci sono stati sette casi accertati e quattro morti). Il rischio è tale che i veterinari australiani ormai si rifiutano di visitare i cavalli non vaccinati e alcuni specialisti hanno abbandonato completamente la medicina equina.
I più coraggiosi sono comunque costretti dalla legge a indossare maschere e indumenti protettivi. Eppure, nessun movimento antivax degli animali ha mai raggiunto il livello degli “anti Hendra vaccino”:ci sono quelli che ritengono che il vaccino causi problemi agli zoccoli, che si gonfiano e sanguinano (in realtà è l’effetto di un’altra malatti aautoimmune), quelli che temono che possa influenzare le prestazioni degli animali nelle gare, quelli che credono che la casa farmaceutica si stia arricchendo a loro spese. Insomma,più o meno le stesse nevrosi degli antivax sugli umani.
Alcuni hanno perfino pensato di risolvere il problema abbattendo tutti i pipistrelli, che però sono coloni e assai più abbondanti delle loro cartuccere; altri hanno intentato un’azione legale contro Zoetis, l’azienda zootecnica americana che dopo sei anni di ricercheha fabbricato il vaccino Equivac, sostenendo che la società ha esagerato la capacità del vaccino di prevenire i focolai e che non ne hatestato l’efficacia né il rischio di effetti collaterali.
Risultato, in alcune zone dell’Australia, gli animali non vaccinati sono oltre il 70%. «Non credo nell’iniezione di sostanze chimiche nei cavalli», ha dichiarato un allevatore del Queensland, intervistato dalla rivista americana The Atlantic. Eppure Hendra gli ha già portato via un animale, ci sono volute decine di telefonate a cliniche veterinarie prima di trovare un medico che accettasse di visitarlo,e la possibilità che si ammalasse anche l’allevatore era altissima; ma non è stata un’evidenza sufficiente.
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