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«Niente vaccino? E allora niente scuola»

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2015-10-08

La Corte suprema USA convalida la decisione dello stato di New York: c’è un precedente per la California. E in Australia dal gennaio 2016…

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Niente vaccino ai figli? E allora niente scuola. La Corte Suprema degli Stati uniti non ha riformato una decisione della corte federale d’appello che aveva approvato la decisione di permettere allo stato di New York di chiedere la vaccinazione come condizione per l’entrata nelle scuole e negli asili pubblici. La corte ha anche confermato la sentenza di un giudice federale riguardo la possibile esclusione dalla frequenza a scuola degli studenti esonerati dai vaccini per motivi religiosi. Il procuratore generale Eric Schneiderman ha accolto con soddisfazione la decisione che riconosce la validità delle scelte dello stato di New York e di New York City: «Proteggere i bambini dalle malattie debilitanti e trasmissibili dovrebbe essere una priorità assoluta». L’avvocato delle tre famiglie che avevano fatto ricorso contro la decisione della corte federale non ha voluto commentare la decisione.

«Niente vaccino? E allora niente scuola»

Nel giugno scorso la California ha approvato una legge che impedisce ai genitori di rifiutare le vaccinazioni in base “a motivi religiosi o filosofici” che era la scappatoia utilizzata fino ad ora dalla maggioranza degli anti-vaccinisti californiani. L’iniziativa del legislatore è ovviamente una risposta all’epidemia di morbillo di febbraio a Disneyland e la diffusione della malattia in alcune aree della California proprio a causa del rifiuto da parte di alcuni genitori di vaccinare i propri figli. La legge dello Stato della California SB-277 prevede che chi vuole essere ammesso a scuola (pubblica o privata) deve essere necessariamente vaccinato:

Existing law prohibits the governing authority of a school or other institution from unconditionally admitting any person as a pupil of any public or private elementary or secondary school, child care center, day nursery, nursery school, family day care home, or development center, unless prior to his or her admission to that institution he or she has been fully immunized against various diseases, including measles, mumps, and pertussis, subject to any specific age criteria. Existing law authorizes an exemption from those provisions for medical reasons or because of personal beliefs,
if specified forms are submitted to the governing authority.This bill would eliminate the exemption from immunization based upon personal beliefs. The bill would make conforming changes to related provisions.

vaccini pericolo
Secondo Michael Hiltzik sempre più bambini in California arrivano a scuola esibendo il foglio con le esenzioni dalle vaccinazioni: il loro numero è raddoppiato rispetto a qualche anno fa; e la motivazione è sempre la stessa: convinzioni personali. Ma c’è di più: gli alti tassi di convinzioni personali sono spesso correlati con gli alti redditi delle famiglie dei bambini che non vengono vaccinati. Insomma, chi non vuole vaccinare il figlio, spesso, è una persona senza problemi economici. Ma c’è di più: nelle oltre centocinquanta scuole che hanno tassi di rifiuto superiori all’8% i redditi dei genitori si trovano soprattutto nella fascia dei centomila dollari anni: superiore del 64% rispetto alla media dello Stato.  Hiltzik spiega anche che la California ha avuto 61 casi di morbillo quest’anno, quattro volte quelli di un anno fa. La legge di stato prevede che i bambini che entrano negli asili siano vaccinati contro morbillo, pertosse, poliomelite, parotite, rosolia, epatite B, varicella, difterite e tetano. Ma i genitori possono ottenere l’esenzioni con la motivazione delle convinzioni personali.
 

Il caso Australia 

Anche in Australia  hanno poca voglia di scherzare con i cretini dei vaccini. E decidono che dal primo gennaio 2016 ogni bambino che deve essere ammesso negli asili debba essere vaccinato secondo il programma statale, altrimenti resterà fuori. Il provvedimento fa il paio con quello annunciato dal premier Tony Abbott nell’aprile scorso, e che vieta gli assegni famigliari e gli aiuti statali in materia sanitaria a chi non vaccina i propri figli: una decisione che potrebbe costare agli antivaccinisti ottomila euro l’anno. Dal prossimo anno lo stato di Victoria, dove sorge Melbourne, vieterà ai bambini di frequentare l’asilo o il nido d’infanzia a meno che non siano pienamente in regola con il programma di immunizzazione statale. Le nuove legge avranno anche un giro di vite sugli obiettori di coscienza delle vaccinazioni: l’esenzione sarà concessa solo a quelli che presenteranno un certificato medico a motivarla. «La scienza su questo tema è chiarissima: le vaccinazioni salvano le vite umane», ha detto il ministro della Salute Jull Hennessy domenica scorsa. «Non accettiamo che ci sia chi fa campagne contro la vaccinazione». L’Australia vanta una copertura vaccinale pari al 92%, ma alcune malattie come la pertosse sono in aumento nello stato di Victoria; il rifiuto di vaccinazioni ha messo a rischio morbillo anche la metà dei sobborghi del paese. «Il nostro obiettivo non è quello di escludere i bambini dai servizi per l’infanzia. Il nostro obiettivo è quello di convincere la gente a vaccinarsi e abbiamo intenzione di utilizzare questa decisione come stimolo», ha concluso la Hennessy.
 
 

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