I vaccini obbligatori in California

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2015-06-26

In seguito all’epidemia di morbillo esplosa a febbraio il Parlamento della California ha approvato una legge che obbligherà i genitori a vaccinare i figli che vanno a scuola

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Finalmente una buona notizia, giovedì lo Stato della California ha approvato una nuova legge che reintrodurrà la vaccinazione pediatrica obbligatoria. Fino a ieri i genitori californiani potevano optare di non vaccinare i propri figli adducendo le motivazioni più disparate, da oggi solo chi per motivi medici non potrà essere vaccinato sarà esentato, tutti gli altri bambini dovranno farsi vaccinare. La popolazione degli anti-vaxxers però è scesa in piazza a protestare e il Governatore non ha ancora firmato la legge.

Casi di infezione da morbillo. Il CDC spiega che le persone che hanno contratto la malattia erano per la maggior parte non vaccinate (fonte: cdc.gov)
Casi di infezione da morbillo. Il CDC spiega che le persone che hanno contratto la malattia erano per la maggior parte non vaccinate (fonte: cdc.gov)

BASTA CON LE ESENZIONI PER CHI VA A SCUOLA
Il provvedimento riguarda tutti quei bambini che vanno a scuola e non sono ancora vaccinati. La nuova legge impedirà ai genitori di rifiutare le vaccinazioni in base “a motivi religiosi o filosofici” che era la scappatoia utilizzata fino ad ora dalla maggioranza degli anti-vaccinisti californiani. L’iniziativa del legislatore è ovviamente una risposta all’epidemia di morbillo di febbraio a Disneyland e la diffusione della malattia in alcune aree della California proprio a causa del rifiuto da parte di alcuni genitori di vaccinare i propri figli. La legge dello Stato della California SB-277 prevede che chi vuole essere ammesso a scuola (pubblica o privata) deve essere necessariamente vaccinato:

Existing law prohibits the governing authority of a school or other institution from unconditionally admitting any person as a pupil of any public or private elementary or secondary school, child care center, day nursery, nursery school, family day care home, or development center, unless prior to his or her admission to that institution he or she has been fully immunized against various diseases, including measles, mumps, and pertussis, subject to any specific age criteria. Existing law authorizes an exemption from those provisions for medical reasons or because of personal beliefs,
if specified forms are submitted to the governing authority.This bill would eliminate the exemption from immunization based upon personal beliefs. The bill would make conforming changes to related provisions.

Non vaccinare i propri figli non è qualcosa che non crea nessun danno. Una volta che viene meno il fenomeno noto come herd immunity – ovvero la protezione garantita dal fatto che la maggior parte degli individui sono vaccinati – malattie che credevano scomparse o quasi debellate tornano a diffondersi. E il tasso di immunizzazione in alcune aree della California è addirittura inferiore a quello di paesi il cui sistema sanitario non è nemmeno lontanamente paragonabile a quello degli Stati Uniti come il Sud-Sudan.
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LA BATTAGLIA DI RHETT KRAWITT CONTRO LA LEUCEMIA E GLI ANTI-VAXXERS
Si potrebbe pensare che alla fine si rischia poco prendendo il Morbillo, in realtà il Morbillo rimane una malattia mortale che quando non uccide rischia di causare danni seri e permanenti. Ma ci sono persone che non potendo essere vaccinate rischiano la vita proprio a causa di coloro che non vaccinano i figli. Sono queste persone che dovrebbero godere dei benefici dell’immunizzazione della popolazione, non i figli dei disadattati che credono che il vaccino provochi l’autismo. Rhett Krawitt è un bambino di sei anni e vive con la sua famiglia proprio all’interno di Marin County (una delle aree della California con il più basso tasso di vaccinazioni). Nel 2010 a Rhett è stata diagnosticata la leucemia ma Rhett non è un bambino qualsiasi e ha lottato contro la malattia, e per questo negli ultimi quattro anni è stato sottoposto a diversi cicli di chemioterapia. Questo è quello che ha scritto riguardo alla leucemia:

My name is Rhett. Leukemia is Cancer in my white blood cells.
Cancer cells are the bad guys.
I took Chemo to get the BAD GUYS OUT.
Thank you for donating lots of money and sailing your boats in the Leukemia Cup Regatta so that someday everyone can get the bad guys out!
For me, someday is today, because I can say gone with the cancer.
My name is Rhett and I GIVE A DAMN!

Grazie al suo coraggio e alla sua forza Rhett è anche diventato il “Boy of the Year” della Leukemia & Lymphoma Society, ecco un video di Rhett che invita a partecipare ad una raccolta fondi per aiutare altri bambini nella sua situazione:
https://www.youtube.com/watch?v=gvKCuPqTlQ8
Rhett ora è in remissione e ha finalmente delle buone probabilità di guarire e poter tornare a vivere una vita normale, tornando a scuola assieme ai suoi compagni. C’è però un problema: il sistema immunitario di Rhett è ancora molto debole e non può essere vaccinato (perché il suo organismo è ancora debilitato dalla malattia e dalla chemio). In un paese normale questo non sarebbe un grandissimo problema, bambini come Rhett Kravitt potrebbero sfruttare la già citata herd immunity e poter andare a scuola senza rischiare di doversi prendere qualcosa, ad esempio il morbillo, e di conseguenza senza mettere a rischio la sua vita . Il problema è che i bravi e consapevoli genitori dei bambini della zona dove abita Rhett sono proprio quelli che hanno abboccato alle cazzate sui vaccini e l’autismo e quindi, sicuri di non rischiare nulla, hanno preferito non immunizzare i propri figli. Il tasso di immunizzazione nella scuola di Rhett è piuttosto basso in paragone alla media nazionale (che è del 2,5%): il 7% degli alunni non è vaccinato (in altre aree della Marin County la percentuale è ancora più alta). Per questo il padre di Rhett, Carl, ha chiesto che il sistema sanitario nazionale faccia qualcosa per garantire la sicurezza di suo figlio a scuola, al parchetto, in biblioteca. Carl Kravitt vorrebbe che la scuola di Rhett stabilisse che tra i requisiti per poter andare a lezione ci fosse anche quello di essere vaccinati. Non è una richiesta bizzarra se si pensa che lo stato della California ha già ordinato ai bambini non vaccinati di non stare a casa dopo l’epidemia di Morbillo di Disneyland. La questione è delicata, Carl sa bene che la legge della California consente di non vaccinare i propri figli e rispetta la libertà di scelta degli altri genitori, ma cosa succede, ci chiede, se la libertà di scelta degli altri mette a rischio la vita di mio figlio? Soprattutto tenendo in considerazione che la correlazione tra vaccini e autismo non esiste, cosa rischiano i genitori che fanno vaccinare i propri figli? Niente, al massimo due giorni di febbre. Cosa rischia Rhett Kravitt a vivere in mezzo a persone non vaccinate? Tutto. Ed è proprio per persone come Rhett che è pensata la nuova legge Californiana.

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L’infografica sul calo delle vaccinazioni in Italia (La Repubblica, 26 novembre 2014)

IL CALO DELLA COPERTURA VACCINALE IN ITALIA
Anche in Italia in questi ultimi anni si è assistito ad un calo – considerato preoccupante dal Ministero della Salute – della copertura vaccinale. Certo le campagne degli anti-vaxxers nostrani (tra cui Beppe Grillo e diversi medici) pesano e influenzano l’opinione pubblica ma forse – fortunatamente – c’è un’altra spiegazione. Ci sono altri fattori che influenzano la percentuale della copertura vaccinale? Una spiegazione parziale del fenomeno sembra darla un recente articolo a cura di due medici dell’Ulss 20 di Verona (Massimo Valsecchi e Giambattista Zivelonghi) mostra che la diminuzione della copertura vaccinale per il morbillo sembra dovuta essere alla scelta dei genitori di ritardare di qualche tempo la vaccinazione e non ad un abbandono definitivo del sistema di immunizzazione fornito dai vaccini. Scrivono i due medici:

Nel corso della nostra indagine si è verificato anche se le scadenti coperture vaccinali contro il morbillo evidenziate dai report ufficiali non fossero, in realtà, non tanto un rifiuto vaccinale ma una ritardata adesione all’offerta vaccinale causata dalla diffusa (ed errata) convinzione che all’età “canonica” di vaccinazione definita dal calendario vaccinale, i bambini fossero ancora troppo piccoli per essere vaccinati.
E in effetti, prolungando il periodo di osservazione (grafico 3) dai 24 mesi del grafico n.2 abbiamo notato un incremento a tre anni ed un aumento ancora più marcato a 5 anni e mezzo.

Tenendo presente che il Veneto ha tolto l’obbligo di vaccinazione obbligatoria nel 2008 dai dati analizzati da Valsecchi e Zivelonghi emerge che ci sono quindi genitori che, pur avendo alcuni dubbi sulla pericolosità dei vaccini, non rinunciano a vaccinare i propri figli ma preferiscono rimandare la vaccinazione di qualche anno. Se questa tendenza venisse confermata e si dimostrasse valida anche su scala nazionale probabilmente allora la situazione non sarebbe così grave come sembra oggi. Una percentuale di coloro che risultano non vaccinati oggi potrebbero venire vaccinati da qui ai prossimi 3 anni. L’importante è naturalmente continuare a fare buona informazione sui rischi e sui vantaggi delle vaccinazioni in età pediatrica, in modo da non lasciare campo libero ai soliti ciarlatani del Web.

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