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Nicola Rizzo: l’indagine della DDA sul sindaco di Castellammare del Golfo

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-06-16

I carabinieri del Comando provinciale di Trapani stanno perquisendo l’abitazione di Rizzo, eletto nel giugno 2018 con una lista civica e appoggiato dal centrodestra, e il suo ufficio in Municipio. Lui nel 2019 chiedeva un minuto di silenzio per Giovanni Falcone

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C’è anche il sindaco di Castellammare del Golfo, Nicola Rizzo, tra gli indagati nell’inchiesta Cutrara della Direzione distrettuale antimafia di Palermo che ha colpito la famiglia mafiosa della cittadina trapanese con 13 arresti. I carabinieri del Comando provinciale di Trapani stanno perquisendo l’abitazione di Rizzo, eletto nel giugno 2018 con una lista civica e appoggiato dal centrodestra, e il suo ufficio in Municipio.

Nicola Rizzo: l’indagine della DDA sul sindaco di Castellammare del Golfo

A Rizzo è stato notificato un invito a comparire per essere interrogato. Indagati anche un ex consigliere comunale di Castellammare del Golfo, che avrebbe chiesto a Francesco Domingo, considerato il vertice della famiglia mafiosa locale, di attivarsi per il recupero di un mezzo agricolo che gli era stato rubato, e un avvocato ex consigliere comunale di Trapani: quest’ultimo, secondo gli investigatori, avrebbe concorso con Domingo e il trapanese Francesco Virga in una estorsione a un imprenditore agricolo. L’indagine fa particolarmente scalpore anche perché sulla sua pagina facebook nel 2019 Rizzo invitava ad omaggiare Giovanni Falcone con un minuto di silenzio nell’anniversario della strage di Capaci.

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Il blitz denominato “Cutrara” dei militari del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Trapani, coordinati dalla Dda di Palermo, ha colpito duramente la famiglia mafiosa di Castellamare del Golfo. Gli arrestati sono accusati di associazione di tipo mafioso, estorsione, furto, favoreggiamento, violazione della sorveglianza speciale e altro, tutti reati aggravati dal metodo mafioso. Altre 11 persone sono state denunciate a piede libero. Eseguite inoltre decine di perquisizioni. L’operazione ha visto impegnati impegnati 200 militari dell’Arma con il supporto di unita’ navali, aere e reparti specializzati come lo Squadrone Eliportato Cacciatori di Sicilia, nonche’ unita’ cinofile per la ricerca di armi.

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