Cosa succede ai negozi di abbigliamento dopo il 4 maggio

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-04-22

Nel governo sta maturando la convinzione di dover aprire tutti i negozi al dettaglio che sono in condizioni di garantire la sicurezza di personale e clienti con mascherine e guanti, la distanza di un metro, le file all’esterno, i dispenser per il disinfettante alle casse

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Il Corriere della Sera oggi spiega cosa succede ai negozi di abbigliamento dopo il 4 maggio, ovvero come cambierà il modo di frequentarli. Nel governo sta maturando la convinzione di dover aprire tutti i negozi al dettaglio che sono in condizioni di garantire la sicurezza di personale e clienti con mascherine e guanti, la distanza di un metro, le file all’esterno, i dispenser per il disinfettante alle casse. Tra le misure allo studio per ridurre l’affluenza è prolungare gli orari ed estendere le aperture 7 giorni su 7, per quei negozi antiche saranno in condizione di sostenere le spese.

Chi vende vestiti dovrà occuparsi della sanificazione dei camerini e i vestiti che saranno provati dovranno poi essere sanificati. Ecco perché bisognerà prevedere dei sistemi di sterilizzazione particolari che possano garantire la massima igiene di locali e prodotti. Una parte del settore edile è già stato sbloccato con la riapertura di alcuni cantieri pubblici per riparare le strade, restaurare le scuole e riprendere la prevenzione dei dissesti idrogeologici. Anche i progetti privati potranno ripartire se sarà possibile mantenere la distanza tra gli operai. Una regola che vale anche per cave e miniere.

Gli stessi esperti dell’Inail suggeriscono «la “sorveglianza sanitaria eccezionale” per i lavoratori con età superiore ai 55 anni o al di sotto di tale età ma che ritengano di rientrare, per condizioni patologiche, in questa condizione anche attraverso una visita a richiesta. In assenza di copertura immunitaria adeguata (utilizzando test sierologici di accertata validità), si dovrà valutare con attenzione la possibilità di esprimere un giudizio di “inidoneità temporanea” o limitazioni dell’idoneità per un periodo adeguato, con attenta rivalutazione alla scadenza dello stesso».

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I settori produttivi per classe di rischio (Il Messaggero, 18 aprile 2020)

E le palestre e i centri benessere?

Al momento non c’è alcuna data sulla riapertura delle palestre e quando arriverà il via libera ci saranno regole severe perché oltre alla distanza di un metro — che al momento esclude la possibilità di lezioni di gruppo —s i dovrà provvedere alla sanificazione e alla pulizia delle aree comuni e soprattutto delle attrezzature. Misure strette saranno previste anche per tutti i luoghi della cura del corpo — dai parrucchieri, ai barbieri, fino ai centri di estetica—che dovranno provvedere ai dispositivi di sicurezza, alla sanificazione costante dei luoghi e alla sterilizzazione degli strumenti.

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