Natale con il coprifuoco e messa anticipata

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-11-27

L’orario del coprifuoco alla vigilia di Natale e di Capodanno non cambierà: l’ipotesi della messa di mezzanotte anticipata

article-post

Sul Dpcm dopo il 3 dicembre sarà’ risolutivo il vertice di oggi, alla luce del nuovo ‘report’ dell’Iss. Oggi il vertice tra il premier Conte e i capi delegazione si e’ aggiornato dopo che sono stati messi sul tavolo tutti i nodi da sciogliere. Dopo il 3 dicembre nelle zone gialle ci sara’ comunque respiro per le attivita’ commerciali. Scaglionando le aperture e gli ingressi nei negozi per gli acquisti di Natale e prevedendo che possano restare aperti fino alle 21. Discorso diverso per i ristoranti, l’impianto dell’ultimo provvedimento restera’ immutato. Anche l’orario del coprifuoco alla vigilia di Natale e di Capodanno non cambiera’. “Seguire la messa, e lo dico da cattolico, due ore prima o far nascere Gesu’ bambino due ore prima, non e’ eresia. Eresia e’ non accorgersi dei malati”, ha detto il responsabile degli affari regionali, Boccia. Verra’ inoltre sconsigliato lo spostamento tra regioni, lasciando ‘deroghe’ solo per il ricongiungimento degli affetti. L’ala ‘rigorista’ del governo insomma tiene il punto. Pure sulla possibile riapertura delle scuole il 9 dicembre. Con il commissario per l’emergenza, Arcuri, che chiede di “evitare un’ulteriore recrudescenza. Spiega Repubblica:

Ma di certo il tema finirà sul tavolo del Consiglio permanente della Cei convocato il primo dicembre per discutere dell’eventuale atteggiamento da tenere con l’esecutivo. Di più: non è escluso che possa arrivare già una prima apertura all’ipotesi di anticipare di un paio d’ore il rito, visto che in molte parti d’Italia la messa di Natale già si celebra alle 22. Sarebbe una scelta autonoma, una “base” per trattare con il governo. Il quale, a sua volta, vorrebbe evitare atti “unilaterali” traumatici. Il clima, insomma, sembra diverso da quello di marzo. Entrambe le parti sembrano voler evitare tensioni, anche se resistenze potrebbero arrivare dall’ala più tradizionalista dell’episcopato. E d’altra parte molto dipenderà dal limite orario ai movimenti che l’esecutivo fisserà con il Dpcm del 3 dicembre. Giuseppe Conte preferirebbe posticipare il blocco alle 23 o alle 24, anche se ripete che «è necessario» sacrificarsi ancora con un «Natale diverso». Quasi tutti, nel governo, spingono per misure drastiche. E questo per una ragione evidente: per stoppare i cenoni allargati, occorre fissare il coprifuoco, l’unico modo per limitare davvero pericolosi assembramenti domestici. L’esecutivo, infatti, potrà anche raccomandare che a tavola siedano solo “conviventi” (lo farà anche oggi il gotha del Cts, convocato a Palazzo Chigi dal premier con i capi delegazione), e suggerire che partecipino al massimo un paio di familiari stretti. Ma è chiaro che il limite di sei commensali resta comunque scritto sulla sabbia, senza controlli. E questi sono possibili solo grazie al coprifuoco. Ecco allora che derogare al blocco delle 22 per la messa significherebbe far crollare il castello di norme pensato per evitare una nuova ondata già a gennaio

“A Natale resterà sicuramente il coprifuoco delle ore 22”. Lo ha confermato Sandra Zampa, sottosegretaria alla Salute, intervenendo a Radio anch’io su Rai Radiouno. “La scuola è la priorità delle priorità, proprio per questo – ha spiegato Zampa – non si possono fare aperture simboliche ma bisogna essere preparati. Non sono tanto i contagi in classe, ma tutto quello che si muove intorno alla scuola. Serve un piano di sicurezza. Si deve studiare poi un piano per far recuperare ai ragazzi quello che hanno perso fino ad ora, quindi prolungamento della scuola con vacanze più brevi”. La sottosegretaria alla Salute ha infine ribadito la linea del governo sullo sci e sull’ipotesi che gli italiani vadano a sciare in Austria o in Svizzera. ”Gli italiani – ha concluso – devono pensare che se vanno in zone che noi consideriamo rischio, devono fare quarantena e tampone. Io credo che sia giusto dire che noi non possiamo andare a sciare”.

Leggi anche: Gli assessori della regione Lombardia si rifiutano di parlare dei vaccini antinfluenzali a Piazzapulita

Potrebbe interessarti anche