«Mia madre lasciata morire»: si indaga per epidemia colposa a Enna

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-03-29

La figlia: “Era ricoverata fra i pazienti non Covid, credo si sia ammalata in reparto, tampone solo dopo”. Si muove il pm

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Maria De Gregorio, di 76 anni, si è spenta nel letto del nosocomio Chiello di piazza Armerina in contrada Bellia ad Enna lo scorso 21 marzo, dov’era stata trasferita il giorno prima. E la figlia Chiara Maddalena, racconta oggi il Fatto, accusa: “Mia madre era vitale e non si era mai abbattuta, da sola prendeva l’aereo, si è ammalata all’ospedale Umberto I di Enna, lì l’hanno contagiata ed è morta da sola”.

«Mia madre lasciata morire»: si indaga per epidemia colposa a Enna

I familiari hanno presentato un esposto dettagliato con l’assistenza dell’avvocato Fabio Anselmo, lo stesso del caso di Stefano Cucchi, allegando le conversazioni via chat con i medici alla Procura di Enna. Il procuratore capo Massimo Palmeri e la sostituta Stefania Leonte hanno già acquisito la cartella clinica e aperto un fascicolo contro ignoti per epidemia colposa.

L’anziana De Gregorio è ricoverata al reparto di medicina generale dell’Umberto I il 7 marzo. La figlia Chiara, preoccupata, rientra in Sicilia, però arrivando da Genova, per precauzione si mette in autoisolamento e si registra al portale della Regione. Affitta una stanza in una struttura vicina al nosocomio, ma non potendo far visita alla madre, contatta i medici del reparto. “Mi dicono che ha la polmonite, le hanno fatto un rx al torace e ha del liquido nei polmoni –spiega Chiara –, mia madre era affetta da fibrosi polmonare, preoccupata chiedo subito che le facciano il tampone, per scongiurare che possa avere il Covid”.

come si esegue il test del tampone per il coronavirus
Come si esegue il test del tampone per il Coronavirus (Corriere della Sera, 19 marzo 2020)

I medici però non le fanno il tampone, escludendo che la donna, pur essendo tornata a Pietraperzia (Enna) a fine gennaio, dopo aver trascorso alcune settimane tra Milano e Perugia, potesse avere il coronavirus. Nella prima settimana, la situazione sembra stabile. I medici rassicurano la figlia dicendole che la madre “risponde bene alle medicine ed è in miglioramento”. Si sente un po’stanca. “Mia madre mi racconta che nelle stanze veniva molta gente, che passava a far le visita – spiega Chiara –, ma nessuna aveva le mascherine, in più condivideva la stanza con un’altra paziente. Ho chiesto al medico se fosse normale, il quale mi ha risposto che non c’era sovraffollamento, che le mascherine non sono obbligatorie, bisogna mantenere la distanza di un metro”.

Qualche giorno dopo però la donna inizia ad accusare una forte tosse. “Mi spiegano che va tutto bene, è solo il normale percorso della polmonite –racconta Chiara –, e le hanno prescritto una tac al torace”. Poi le arriva un sms dal medico della struttura ospedaliera. “Signora entro domani dimettiamo tutti perché dobbiamo svuotare il reparto. Avrà notizie”. Alla fine l’anziana donna è trasferita la sera del 20 marzo all’ospedale Chiello di piazza Armerina (Enna). E lì muore la sera stessa. A Enna i casi di contagio sono arrivati a 158 (92 ricoverati e 9 decessi). Positivi anche 3 medici dell’ospedale Umberto I, mentre nel nosocomio di piazza Armerina il personale medico è risultato negativo al tampone.

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