Maturità 2019: i gruppi Facebook degli studenti per dare la caccia ai commissari esterni

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2019-06-04

Sono usciti i nomi dei Commissari esterni per la maturità 2019 e come ogni anno gli studenti vanno a caccia di informazioni sui docenti nella speranza di essere stati fortunati e di essere stati graziati dalla sorte. Dove finirà il temutissimo e leggendario commissario esterno che fa le domande difficili per mettere in difficoltà gli alunni del collega rivale?

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Il Ministero dell’Istruzione ha attivato il motore di ricerca delle Commissioni dell’Esame di Stato per l’anno scolastico 2018/2019. Sul portale del Ministero è possibile cercare chi sono e da quale scuola provengono i docenti che faranno parte della commissione d’esame. Ovviamente agli alunni interessa sapere quali sono i “temuti” commissari esterni e chi sarà il presidente della commissione.

I maturandi 2019 a caccia delle informazioni sui commissari esterni

Il problema è che mentre gli studenti conoscono a menadito i propri insegnanti i tre commissari esterni sono un’incognita. Saranno severi? Saranno gentili? Oppure sono di quelli che cercano di mettere in difficoltà gli alunni con domande assurde? Qual è l’argomento preferito della docente di italiano? Tutte informazioni che gli studenti cercano di acquisire “per tempo” in modo da adottare prevedibili contromisure. Luogo di questo scambio di informazioni sono i vari gruppi Facebook dedicati alla maturità 2019 che in queste ore si stanno riempiendo di richieste di informazioni.

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La speranza è che un alunno (o un ex alunno) dei docenti in questione si faccia avanti e possa fornire qualche indizio utile a tracciare una sorta di “profilo psicologico” dei prof. Dal momento che le commissioni sono generalmente composte su base provinciale (salvo modifiche e spostamenti) i gruppi Facebook sono organizzati per provincia o al massimo per Regione. Ecco quindi che c’è il gruppo dei maturandi di Vicenza e quello dei maturandi della provincia di Perugia, quello dedicato ai commissari esterni siciliani o a quelli piemontesi.

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Per ovvie ragioni molti gruppi sono chiusi, il nemico potrebbe essere in ascolto e non solo andare a leggersi quali sono gli studenti che chiedono di lui ma anche cercare se qualcuno dei suoi alunni (siamo ancora prima degli scrutini) si lascia andare a commenti poco lusinghieri. Bisogna fare attenzione insomma. Ragion per cui molte informazioni vengono scambiate in privato.

L’informazione è potere, ma anche fonte d’ansia

Le informazioni per ora scarseggiano. Vale a dire che sono molte più le richieste relative alle varie terne di commissari che i dati effettivamente raccolti. Certo, qualcuno che terrorizza i maturandi c’è, come quello che scrive “condoglianze” dopo aver letto della nomina di un certo commissario. Ma per ora la maggior parte delle (poche) risposte è incoraggiante. I docenti italiani insomma non sono dei mostri di cattiveria.

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C’è quello che spiega che alla tal professoressa piace Pirandello perché «è l’unico autore che conosce perfettamente», magari all’esame chiederà proprio quello e quindi meglio prepararsi bene sull’argomento.

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Oppure c’è chi dice che una certa professoressa «può essere antipatica e puntigliosa, ma se non le sparate troppo grosse penso rimanga tranquilla». Di base i consigli sono sempre gli stessi la tal docente è «molto pignola e preparata, sa tutto di letteratura e non mette voti molto alti». L’importante è “non spararle troppo grosse“, cosa che generalmente infastidisce un po’ tutti. Chissà se è un consiglio utile oppure se getterà nel panico gli esaminati.

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Il problema dei maturandi è molto semplice: devono già misurarsi con lo scibile umano (o almeno con il programma d’esame) e sapere se un professore è uno che ti mette a tuo agio o invece è di quelli che fa di tutto per metterti in difficoltà può fare la differenza, soprattutto all’orale ma anche durante gli scritti (visto che vengono corretti anche dai commissari esterni). Insomma a quanto pare «se dimostrate di sapere non è un problema». Il punto è che gli alunni delle quinte sono al loro primo vero esame importante e non è assolutamente facile capire cosa possa voler dire davvero “dimostrare di sapere”. Forse è meglio affidarsi al precetto socratico, quello di sapere di non sapere. Anche perché non è detto che sapere che un certo commissario è uno di quelli “terribili” possa essere di qualche aiuto.

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