Le lezioni universitarie di Matteo Renzi (in inglese)

di Mario Neri

Pubblicato il 2017-10-03

L’ex premier alla Stanford University di Firenze: lezioni in inglese e rifiuti a proposte da 50mila euro a lezione

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Matteo Renzi va ad insegnare in inglese all’università di Stanford di Firenze. Dopo gli annunci sottotraccia, ieri è stato il giorno della prima lezione che oggi Repubblica racconta in un trafiletto nel quale si precisa che l’ex presidente del consiglio ha rifiutato offerte da 50mila euro a lezione per essere lì:

L’ex premier Matteo Renzi sale in cattedra nella succursale fiorentina della Stanford University. E in inglese tiene una lezione di “europeismo” agli studenti americani. Non un semplice “speech”: la prestigiosa università Usa lo ha ingaggiato a pagamento per un ciclo di 10 lezioni su «Lo stato dell’Unione: sfide e opportunità nell’Europa di oggi».
Il segretario del Pd, che racconta di aver rifiutato le richieste d’intervento più allettanti, richieste anche da 50-70mila euro, ha tenuto la sua prima lezione dopo aver ripassato l’inglese per settimane: «Ha parlato per un’ora e mezzo in un buon inglese. L’hanno detto anche gli studenti che gli hanno rivolto tante domande», racconta la direttrice della Stanford Linda Campani.

matteo renzi professore stanford university

Renzi ha svolto la lezione in tre parti: le ragioni dell’Europa, il disastro potenziale tra Brexit, Scozia e Catalogna, l’Europa come migliore speranza. Le altre lezioni del “professor” Renzi, che ha da poco preso casa a Firenze, nei successivi lunedì.

Matteo Renzi diventa quindi professore a Stanford. La notizia era stata anticipata dalla Nazione il 18 febbraio scorso: La sede principale della Stanford University è in California, nella Contea di Santa Clara, a circa 60 chilometri a sud di San Francisco, nel cuore della Silicon Valley. Quella di Firenze è la più longeva fra le sedi distaccate nel mondo. Da sindaco Matteo Renzi era intervenuto all’epoca dell’inaugurazione della nuova sede (la foto di copertina, tratta da La Nazione, lo ritraeva nell’occasione il 25 maggio 2013): “In questo momento, per l’Italia e per Firenze, è necessaria una visione, non una divisione”, aveva detto Renzi, “Qui a Firenze, Dostoevskij scrisse, ne ‘L’idiota’, che la bellezza salverà il mondo; io sono convinto che potrebbe salvarlo veramente non solo con i valori economici, ma con quelli civili”.

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