Le mascherine tricolori di Casapound in piazza a Roma fermate dalla Polizia

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-05-16

Un centinaio di persone – tra cui commercianti, ristoratori e partite Iva – sono scese in piazza a Roma radunate da CasaPound, sfilando in corteo da piazza Santi Apostoli passando per Fontana di Trevi e fino a piazza del Popolo per una protesta delle mascherine tricolori. Poi sono stati bloccati dalla polizia

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Un centinaio di persone – tra cui commercianti, ristoratori e partite Iva – sono scese in piazza a Roma radunate da CasaPound, sfilando in corteo da piazza Santi Apostoli passando per Fontana di Trevi e fino a piazza del Popolo per una protesta delle mascherine tricolori in dissenso sui provvedimenti economici adottati dal governo durante il lockdown e per la fase 2. I militanti della formazione di estrema destra denunciano: “I partecipanti si tenevano a distanza di sicurezza, mentre ci dirigevamo verso le fermate metro e le automobili siamo stati chiusi ad imbuto da due ingenti schieramenti di forze dell’ordine che hanno di fatto creato un assembramento”.

Le mascherine tricolori di Casapound in piazza a Roma

Sono seguiti alcuni momenti di tensione. Uno dei manifestanti sostiene: “Hanno chiesto i documenti ai partecipanti minacciando sanzioni e pene esemplari, più che l’Italia sembra la Cina”.

“Avevamo dato pubblicamente appuntamento a commercianti, ristoratori, partite iva e lavoratori dipendenti in Piazza del Popolo a Roma – spiega il movimento – La protesta, come già avvenuto nelle settimane scorse era pacifica e i manifestanti, nonostante l’alta partecipazione, si tenevano a distanza di sicurezza così come previsto dalle norme anti covid 19. Mentre ci dirigevamo verso le macchine e le fermate metro più vicine, siamo stati chiusi ad imbuto da due ingenti schieramenti di polizia e carabinieri in assetto anti-sommossa che hanno creato di fatto un assembramento”.

“Questa è una prevaricazione bella e buona – dichiara uno dei manifestanti -. La nostra libertà è messa a repentaglio anche da chi dovrebbe tutelare la legalità. È assurdo che, nel 2020, lo Stato vada avanti a colpi di dpcm e repressione del dissenso. Indossiamo le mascherine tricolori come simbolo di lotta per la libertà: siamo stufi di un governo che parla solamente, ma non ha ancora erogato la liquidità necessaria per far partire le attività. Non possiamo più tutelare chi lede ogni giorno i diritti e le libertà costituzionalmente garantiti. Le forze dell’ordine ci hanno chiuso la strada bloccando entrambi i lati con militari in assetto anti-sommossa, chiedendo i documenti ai partecipanti e minacciando sanzioni e pene esemplari”.

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