La mappa delle settemila prostitute nelle strade di Roma

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2018-05-21

Numero record per la Capitale: sfruttate da bande criminali in tutta la città. Ma c’è chi si ribella

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Il Corriere della Sera Roma pubblica oggi la mappa dello sfruttamento della prostituzione a Roma: si stima che siano in tutto più di settemila, quasi tutte ragazze straniere per lo più sfruttate da bande di criminali di nazionalità rumena, albanese o nigeriana.

La mappa aggiornata della prostituzione nella Capitale non si è arricchita di luoghi dedicati al meretricio, ma di giovani donne. Sono sempre di più, e con l’arrivo delle belle giornate si spogliano sulle consolari, in pieno giorno. Sedute sui guardrail o sotto gli ombrelloni sull’Aurelia, su sedie di plastica sulla Portuense, in passerella sulla Salaria.

Ricevono nella boscaglia, in discariche ai margini della carreggiata, negli anfratti di edifici abbandonati, quando non occupati. Non di rado, a causa di clienti che si fermano di colpo in mezzo alla strada per agganciare una di loro, accadono incidenti, anche gravi.

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La mappa dello sfruttamento (Corriere della Sera Roma, 21 maggio 2018)

Il territorio della Capitale è suddiviso in maniera netta: romene sulla Salaria, Colombo, Tiburtina, Tor Bella Monaca, Appia, Ardeatina, Aurelia (fino alle porte di Fregene), Ostiense, Castel Fusano; nigeriane e ghanesi fra Eur,Tiberina, Portuense, Prenestino e Collatino, ancora Aurelia, fino a Maccarese, le pinete verso Ostia.

C’è poi la prostituzione maschile, e quella dei viados, nei luoghi storici, fra Villa Borghese, Valle Giulia, Caracalla, stazione Termini, da qualche tempo il Parco del Ninfeo e le Tre Fontane, all’Eur. Ma in realtà non ci sono posti prestabiliti. E appena al di là del Raccordo i controlli sono ancora più saltuari.

C’è poi chi si ribella. E le donne vengono aiutate dal progetto Roxanne del Comune, dall’azione di altre associazioni come la «Giovanni XXIII» di don Oreste Benzi. «Le giovani sfruttate sono aumentate negli ultimi anni a causa del massiccio flusso migratorio spiega una volontaria -, reinserirle non è semplice. Serve un supporto psicologico perché dopo aver denunciato gli sfruttatori sono terrorizzate. Hanno bisogno di un sostegno vero, altrimenti sono perdute».

Leggi sull’argomento: La vera storia delle prostitute che “abbassano i prezzi” per la crisi a Roma

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