Ma i russi che curavano il Coronavirus con l’Abidol sono gli stessi che hanno 10mila casi al giorno?

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-05-06

Per quattro giorni consecutivi in Russia i contagi crescono al ritmo di diecimila al giorno. Il bilancio adesso è di 165.929 contagi ufficiali su scala nazionale; e con 86 nuovi decessi, il numero totale delle vittime è arrivato a 1.537. E quindi è arrivato il momento di ricordare i tizi che dicevano che Mosca aveva la cura contro il Coronavirus

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Per il quarto giorno consecutivo oggi ci sono oltre 10 mila nuovi casi da Coronavirus SARS-COV-2 e COVID-19 in appena 24 ore in Russia dove l’epidemia non si ferma. Il bilancio adesso è di 165.929 contagi ufficiali su scala nazionale; e con 86 nuovi decessi, il numero totale delle vittime è arrivato a 1.537.

Ma i russi non avevano curato il Coronavirus con l’Abidol?

E la situazione, mentre comunque si sta pensando di allentare le misure del lockdown, fa sì che l’anno del ventesimo anniversario della salita al potere di Vladimir Putin in Russia stia coincidendo con la più grande crisi che il sistema politico messo in piedi dall’ex agente del Kgb, diventato presidente nel 2000, sia stato mai chiamato ad affrontare. Repubblica scrive oggi che dopo aver contagiato il premier Mikhail Mishustin — rimpiazzato ad interim dal vice Andrej Belousov — e il ministro delle Costruzioni Vladimir Jakushev, ieri si è portato via Evgenij Mikrin, alto dirigente del programma spaziale russo che un mese fa aveva guidato l’ultima missione verso la Stazione spaziale internazionale. Ed è di pochi minuti fa la notizia che anche la ministra della Cultura Olga Lyiubimova è positiva a SARS-COV-2. E il tutto non può non ripercuotersi sulla popolarità di Putin: secondo l’istituto indipendente di sondaggi Levada Tsentr, il suo tasso è slittato al 58%, mentre quello di fiducia è precipitato al 28%, il minimo storico dal 2006.

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Il Coronavirus in Russia (da Universalstats)

In tutto ciò, è un vero peccato che non si abbiano più notizie del tizio che il 17 marzo scorso pubblicava un video su Facebook in cui affermava che in Russia, ovvero all’aeroporto di Mosca, fosse possibile comprare l’Abidol che era “la cura contro il Coronavirus” e il motivo secondo cui in Russia non c’erano casi di Coronavirus (il che era falso già all’epoca): “Voi mi potete dire in Italia come mai sono morte tante persone per questo farmaco che noi non abbiamo e loro ce l’hanno?”, diceva il tizio nel video, prima di concludere: “Un bacione da Mosca”.

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Naturalmente non c’era solo lui. Anche altri avevano trovato la cura per il Coronavirus grazie a Google Immagini:

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E magnificavano il “super medicinale” che guariva tutto, anche la gotta volendo:

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Purtroppo alla fine non è andata così. Intanto però c’è anche un’altra notizia interessante che arriva da Mosca: la Procura generale in Russia ha chiesto la rimozione di un video, diffuso su youtube e VKontakte, in cui si parla del Coronavirus come di un agente patogeno creato artificialmente a scopo bellico. Si tratta di materiale con informazioni di rilevante natura sociale “inaccurate” che pongono una minaccia alla salute e alla vita delle persone, precisa il comunicato della procura. Che ha anche bollato come false le tante pubblicità che vendono cure per COVID-19 online. La Russia il mese scorso ha persino approvato una legge che punisce coloro che diffondono informazioni “intenzionalmente false” sul Coronavirus con un massimo di cinque anni di carcere. Numerosi utenti russi di social media sono stati multati in base alla nuova legge. La fortuna di certuni è di essere italiani.

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