Attualità
L’omicida di Imen Chatbouri identificato
di neXtQuotidiano
Pubblicato il 2019-05-10
L’uomo che, secondo il video a disposizione della procura, avrebbe preso la donna per i piedi e l’avrebbe buttata giù dal Tevere a Ponte Sisto è una persona che si sarebbe vendicata dell’ex atleta
L’omicida di Imen Chatbouri sarebbe stato identificato dalle forze dell’ordine. L’uomo che, secondo il video a disposizione della procura, avrebbe preso la donna per i piedi e l’avrebbe buttata giù dal Tevere a Ponte Sisto è una persona che si sarebbe vendicata dell’ex atleta dopo essere stato respinto.
L’omicida di Imen Chatbouri identificato
Il Messaggero scrive oggi che gli inquirenti conoscono l’identità dell’uomo. E non è il suo fidanzato, un giovane olandese che non ha alcuna somiglianza con la figura che si scorge nel video e che è stato già sentito in Questura. L’uomo ha detto qualcosa di importante: «Anche io la sera prima per un po’ sono stato con Imen e con quel nuovo amico», ha detto. E allora il cerchio si è ristretto.
Così, a stretto giro, analizzati i filmati delle telecamere di videosorveglianza disseminate da piazza Venezia a Trastevere, il procuratore aggiunto Maria Monteleone e il pm Antonio Verdi, che hanno ereditato il fascicolo da un collega, hanno modificato l’ipotesi iniziale di omicidio colposo con quella di omicidio volontario aggravato dalla premeditazione. Mentre gli agenti della Mobile e del Commissariato Trevi Campo Marzio venivano messi al lavoro per scandagliare gli ultimi contatti e frequentazioni della donna.
I poliziotti hanno già sentito anche un altro straniero, un operaio romeno che condivideva una stanza con Imen a Montespaccato, dove lei era stata raggiunta anche dal fidanzato olandese dopo avere lasciato un altro alloggio di fortuna a piazza Pio XI. «Non l’ho vista più, pensavo se ne fosse andata», ha detto. Il telefonino era muto per tutti. L’assassino,dopo averla fatta volare nel vuoto, è sceso per le scalette del lungotevere si è avvicinato al corpo per far sparire elementi che potessero portare a lui. Come il cellulare, appunto.
L’unica accortezza dell’omicida: metterle la borsa della palestra sotto alla testa, come se stesse dormendo.