Attualità
Lockdown: i 4 scenari della Protezione Civile
di neXtQuotidiano
Pubblicato il 2020-10-13
“Escluderei lockdown e lo dico a ragion veduta”, ha detto ieri il Presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte. Qual è lo scenario in cui diventerebbe inevitabile secondo la Protezione Civile?
“Escluderei lockdown e lo dico a ragion veduta”, ha detto ieri il Presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte aggiungendo “Se la curva dovesse continuare a salire, si potrebbe pensare a lockdown circoscritti”. Quali sono gli scenari della Protezione Civile che portano alla chiusura? Ieri il presidente dell’ISS Brusaferro spiegava: «C’è un lavoro che è stato condotto da tutte le istituzioni nazionali e regionali nel quale si disegnano degli scenari, dove a una rapida crescita dei casi e un Rt prolungato sopra 1,25 possono corrispondere provvedimenti più restrittivi a livello locale che non è detto si traducano in veri e propri lockdown ma che potrebbero limitare ulteriormente le aggregazioni sociali». Il Messaggero spiega nel dettaglio i 4 scenari della Protezione Civile che possono far scattare le restrizioni fino al lockdown, che corrisponde alla fase 4, quella con un RT superiore a 1,5:
Situazione di trasmissibilità incontrollata con criticità nella tenuta del sistema sanitario nel breve periodo, con valori di Rt regionali maggiori di 1,5 e segnali di sovraccarico dei servizi assistenziali. La crescita del numero di casi potrebbe comportare un sovraccarico dei servizi assistenziali entro 1-1,5 mesi. Si rimarca che appare improbabile riuscire a proteggere le categorie più fragili. In questo caso scatterebbe un lockdown generalizzato con estensione e durata da definirsi.
Mentre con lo scenario 3 si potrebbe arrivare alla chiusura delle scuole:
le attività sociali/culturali/sportive a maggior rischio di assembramenti e l’interruzione di alcune attività produttive. Potrebbe scattare la sospensione di alcuni insegnamenti che presentano condizioni di rischio più elevato (educazione fisica, lezioni di canto, strumenti a fiato, laboratori) e le lezioni sarebbero scaglionate a rotazione mattina e pomeriggio, se serve aumentare gli spazi. Possibile infine anche la chiusura temporanea di scuole/università in funzione della situazione epidemiologica locale.