Liliana Segre e il prossimo presidente della Repubblica che deve custodire i valori antifascisti

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2022-01-26

Non dirà mai per chi ha votato, ma Liliana Segre fornisce un’indicazione fondamentale per la designazione del prossimo capo dello Stato

article-post

“Il voto è segreto, non lo direi mai a nessuno cosa ho votato”, aveva detto Liliana Segre, senatrice a vita, dopo la prima chiama. Anche ieri la testimone dell’Olocausto ha fatto il suo dovere insieme ad altri tresenatori a vita che hanno partecipato allo scrutinio per l’elezione del Capo dello Stato: Elena Cattaneo, Mario Monti, Renzo Piano. Ma se il nome scelto da Segre non è noto, di certo è facilmente intuibile quale sia il suo orientamento. Antifascista, come ha sottolineato oggi in un’intervista a La Stampa.

Liliana Segre e il prossimo presidente della Repubblica che deve custodire i valori antifascisti

“Non intervengo nella discussione sui nomi, anche se come ovvio farò il mio dovere di ‘grande elettrice’, secondo quanto la mia coscienza mi detterà. Un auspicio di valore universale voglio però esprimerlo. Ricordo ancora che quando il Presidente Mattarella, a cui va la mia profonda gratitudine di cittadina prima ancora che di senatrice a vita, fu eletto alla più alta carica dello Stato, la prima cosa che fece fu recarsi alle Fosse Ardeatine a rendere omaggio alle vittime della barbarie nazifascista. Ecco, mi auguro che il prossimo o la prossima Presidente saprà dimostrare analoga cura nel fare della memoria e dei valori antifascisti qualcosa che non ammuffisce nella ritualità delle varie celebrazioni ufficiali, ma forgia sempre più saldamente una autentica coscienza popolare nazionale”, ha spiegato la senatrice.

Liliana Segre, nonostante la veneranda età, si era detta emozionata nel poter partecipare alla votazione che porterà alla nomina del prossimo capo dello Stato: “Avendo provato – ha proseguito la senatrice- a essere la reietta, la condannata, senza colpa, la vita è cosi straordinaria che poi ti porta, da vecchia, a diventare una senatrice a vita e a votare per il capo dello Stato”. E chissà come sarebbe andata se lei non avesse posto il veto alla sua candidatura: da più parti si è fatto il suo nome, e durante il primo scrutinio ha anche ricevuto dei voti.

Potrebbe interessarti anche