L'ennesimo (tentato) sgombero del Baobab

di Mario Neri

Pubblicato il 2017-05-19

Il diciassettesimo tentativo di sgomberare le attività di accoglienza organizzate dai volontari di Baobab Experience è per ora andato a vuoto per l’intervento di alcuni parlamentari

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Oggi è stato tentato un intervento per sgomberare le attività di accoglienza dei migranti organizzate dai volontari di Baobab Experience, svolte in un parcheggio abbandonato e lontano dalle abitazioni dietro la Stazione Tiburtina di Roma. “Da quando è stato chiuso il centro di accoglienza Baobab è la diciassettesima volta che ci sgomberano”, ha raccontato Andrea Costa, coordinatore del Baobab Experience, presente alle operazioni di controllo e bonifica dell’area nei pressi della stazione Tiburtina.

L’ennesimo (tentato) sgombero del Baobab

“La prima volta è stata il 6 dicembre 2015 in via Cupa – aggiungeva Costa – Siamo volontari, per noi non intervenire è un omissione di soccorso. Siamo stati più volte multati e denunciati”. “Sembra che siano stati trovati 30 posti non capiamo perché siano saltati fuori proprio oggi. Purtroppo non è la soluzione. Certo a nessuno fa piacere che dormano in tenda, ma noi attualmente ospitiamo circa 150 migranti”. Lo sgombero è stato successivamente scongiurato.
baobab sgombero
“Grazie all’interessamento del senatore Massimo Cervellini, del deputato Stefano Fassina e della consigliera Giovanna Seddaiu di Sinistra Italiana, abbiamo ottenuto 48 ore di tempo per ottenere l’autorizzazione da parte del IV municipio a restare a piazzale Maslax o per cercare una soluzione alternativa”, hanno scritto i volontari del Baobab. “Nel contempo, il Dipartimento delle Politiche Sociali ha trovato posto per 30 persone; cercherà di trovarne altri nelle prossime ore. Difficile comprendere perché ieri non ci fosse nemmeno un letto per una ragazza nigeriana vittima di tratta, data la disponibilità di posti registrata oggi”, hanno scritto poi i volontari. “Ma abbiamo da tempo rinunciato a capire i meccanismi delle amministrazioni locali, ormai troppo lontane dal territorio e all’apparenza scarsamente interessate ad avviare un dialogo costruttivo con le realtà che lo animano – si legge nel post – Più utile cercare di far fruttare al meglio le ore che ci separano da un possibile nuovo tentativo di sgombero, sensibilizzando, diffondendo, chiamando a raccolta amici e parenti, facendo pressione affinché il presidente del IV municipio e l’assessore Baldassarre autorizzino e legittimino il presidio attuale”.

La questura sul Baobab

 
La questura fa sapere che complessivamente nell’area di parcheggio autobus in disuso sono 98 le persone identificate, per la meta’ provenienti dall’Eritrea, mentre gli altri arrivano da Egitto, Senegal, Gambia, Marocco, Afghanistan, Guinea Bissau, Siria, Somalia, Sudan e Algeria. Gli extracomunitari sono stati condotti presso il centro di identificazione di via Patini: 22 hanno lasciato subito la struttura, in quanto risultati gia’ richiedenti asilo politico. Sono tutt’ora in corso le verifiche delle singole posizioni dei restanti 76. Nell’area controllata sono state rimosse circa 60 tende, che fungevano da ricovero di fortuna per gli immigrati. Le operazioni sono state coadiuvate dal Dipartimento Politiche Sociali, Sussidiarieta’ e della Salute – Direzione Accoglienza e Inclusione – U.O. Sistemi di Accoglienza di Roma Capitale e dal personale dell’Ama Spa.

Tra questi c’era un uomo accusato di violenza sessuale. A suo carico, proprio alcuni giorni fa, la magistratura capitolina aveva emesso un’ordinanza di custodia cautelare in carcere grazie alla quale il ricercato è stato condotto a Regina Coeli.

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