L’emergenza monnezza a Roma dal 2 giugno

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2019-05-22

Ricordate che AMA ha cacciato il suo amministratore Bagnacani perché non aveva ancora approvato il bilancio? Bene. Secondo voi da quando è stato cacciato il bilancio è stato approvato? La risposta è sorprendente

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Dopo le elezioni europee, ma comunque in tempo: l’emergenza rifiuti a Roma tornerà d’attualità intorno al 2 giugno, quando gli impianti di trattamento Rida di Aprilia dimezzeranno i flussi di spazzatura romana in entrata. Il Messaggero spiega oggi che ai piani alti di Ama hanno già fatto i conti:

«Rimarranno in strada, accanto ai cassonetti 600, 700 tonnellate di rifiuti al giorno». Rabbia e amarezza sono alle stelle: «Cambi sei amministratori delegati per trovarti in queste condizioni, è assurdo, aggiungo che il Comune è totalmente assente, e abbiamo i bilanci aperti…». Su quei bilanci l’Ama dovrà rispondere domani di fronte alla Corte dei Conti. Ed è effettivamente una bella gatta da pelare, proprio mentre l’assessore all’Ambiente, ovvero la sindaca Virginia Raggi, si trova lontana in Giappone.

Situazione stigmatizzata anche in Regione dove si lamentano non poco di«essere rimasti ormai senza interlocutore politico». Cosa è successo? Dall’altroieri è stato dimezzato il volume dei rifiuti di Roma trattati nel termovalorizzatore gestito dalla Rida Ambiente di Aprilia che gestisce il 20% del fabbisogno di Ama. Rida dichiara di non avere più sbocchi dove dirottare il materiale trattato e smaltito e chiede lumi alla Regione sulle discariche realmente utilizzabili perché «manca un piano di redistribuzione».

natale monnezza roma 7

Ma intanto Rida è costretto a diminuire i flussi in entrata per 3 settimane: passerà da 460 tonnellate circa di rifiuti trattati e smaltiti al giorno a 230 che verranno lasciate ad Ama:

«Avevamo precisato che la nostra disponibilità era inderogabilmente legata a un piano di redistribuzione. Tale pianificazione non è arrivata, pertanto, siamo stati costretti a dimezzare le quote in ingresso di Ama presso il nostro impianto a decorrere dal 20 maggio», fanno sapere da Rida Ambiente. Ora è corsa a firmare nuovi contratti per ampliare la disponibilità di altri siti. Questo comporterà un maggiore aggravio di costi. Dal 2013 il costo dei rifiuti è aumentato di 60 euro a tonnellata, in tutto 180 milioni di euro in più all’anno a carico di tutti i residenti del Lazio.

Intanto ricordate che AMA ha cacciato il suo amministratore Bagnacani perché non aveva ancora approvato il bilancio? Bene. Secondo voi da quando è stato cacciato il bilancio è stato approvato? La risposta è sorprendente: no.

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