Attualità
L'autista ATAC delle scritte NO VAX è stato sospeso
di neXtQuotidiano
Pubblicato il 2017-08-29
La sospensione è cautelare. L’azienda ha annunciato che prenderà provvedimenti a carico del conducente e di eventuali altri responsabili
È stato sospeso dal servizio l’autista dell’ATAC che domenica scorsa aveva scritto sul display di una vettura il messaggio No Vax “Vaccinati sto…”. “A seguito degli accertamenti predisposti, Atac comunica di aver proceduto, a far data da oggi 29 agosto, alla sospensione cautelare di un dipendente per l’utilizzo improprio del display di un bus di linea. Il fatto è avvenuto domenica scorsa, 27 agosto”. È quanto si legge in una nota dell’ATAC.
L’autista ATAC delle scritte NO VAX è stato sospeso
Stamattina la stessa azienda aveva fatto sapere di aver avviato tutti gli accertamenti utili ad individuare le responsabilità e conseguenze derivanti dall’uso improprio del display di un bus di linea, che è stato tabellato con una scritta contro le vaccinazioni: “Al termine dei necessari approfondimenti, l’azienda prenderà ogni provvedimento non solo a carico del conducente, ma anche di eventuali altri responsabili, che col proprio comportamento avessero favorito, in qualsiasi modo, la grave ed inaccettabile violazione dei regolamenti aziendali e conseguente danno all’immagine della società”. L’autista aveva detto di aver di aver “dipinto” il suo bus con la scritta anti-vaccinazioni nel gruppo pubblico “Genitori e bambini liberi e sani – Popolo Unico”.
La foto è stata pubblicata su altri gruppi Facebook – tra cui “Perle Complottare” – e questo ha probabilmente provocato la rapida ritirata del tizio, il quale ha successivamente sostenuto che la foto era stata scattata “su un autobus di passaggio”.
Non solo: domenica l’autore, dopo aver scritto il contrario, è tornato a negare di aver messo lui la scritta e ha minacciato “querele per istigazione alla violenza” nei confronti di chi ha riportato il suo status, preso da un gruppo pubblico su Facebook. L’autista ha anche scritto che a suo parere “pubblicare nome e cognome senza averne prova certa credo si configuri come un bel reatuccio penale”, sorvolando sul fatto che era stato lui stesso ad attribuirsi la scritta su Facebook e di aver ritrattato soltanto dopo la sua diffusione.
Popolo Unico, garanzia di qualità
L’accaduto ha suscitato anche l’ironia di Roberto Burioni, il quale ha ricordato su Facebook che le vaccinazioni vanno eseguite “nella spalla o nella parte esterna della coscia e non altrove”.
C’è da ricordare poi chi sono quelli del “Popolo Unico” che hanno pubblicato lo stamp sul bus. Dove sapere infatti che secondo loro c’è il Popolo italiano e poi c’è il Popolo Unico. Ma solo chi appartiene alla seconda categoria può considerarsi davvero libero. Perché chi fa parte del Popolo Unico può davvero definirsi “persona umana”, anzi più precisamente “Legale Rappresentante delle Proprie Funzioni Giuridiche” (LR). Tutti gli altri invece sono schiavi del sistema criminale all’interno del quale vivono dalla nascita. Una sorta di Matrix dove i cittadini sono di proprietà di Stati e banche. I cittadini, spiegano quelli del Popolo Unico in un vecchio sito, sono sostanzialmente “macchine da mungere sfruttate dallo stato”. Questo perché ogni essere umano è fin dalla sua nascita di proprietà dello Stato. Tutto ciò avviene grazie a quella che gli appartenenti al Popolo Unico definiscono una finzione giuridica volta a creare “l’uomo di paglia”. Questa machiavellica operazione si svolge alla luce del sole sotto gli occhi dei cittadini ignari e assume le sembianze del pezzo di carta che tutti conoscono come “atto di nascita“.