Il grande scoop della Verità: l’organizzatore delle Sardine di Bologna è di sinistra

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2019-11-18

Il quotidiano fondato da Maurizio Belpietro ha scoperto che dietro le Sardine di Bologna c’è niente meno che Romano Prodi. Le prove? Nessuna, ma tanto per buttare fango addosso alle persone quelle non servono

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La manifestazione delle Sardine che a Bologna sono scese sul Crescentone mentre Salvini era al Paladozza? Secondo il quotidiano La Verità dietro ci sarebbe lo zampino di Romano Prodi. Lo scrive Daniele Capezzone che ha scoperto che uno degli organizzatori dell’evento Facebook lavora nientemeno che per “il Mortadella”. Il direttore del quotidiano – Maurizio Belpietro – nel suo editoriale spiega che le “Sardine” si sono mosse bene perché conoscono la fauna marina della sinistra. E come fanno a conoscerla bene? Semplice: sono organiche al sistema di potere del PD.

Il grande scoop della Verità: l’organizzatore delle Sardine di Bologna è di sinistra

Partiamo dall’inizio. I segugi de La Verità hanno scoperto che quella di Bologna non è stata affatto una manifestazione spontanea organizzata da quattro studenti. La prova? Il fatto che uno degli organizzatori – Mattia Santori – lavora per la rivista fondata e diretta da Alberto Clò (professore universitario ed ex ministro) e da Romano Prodi. Belpietro  definisce il direttore della rivista per cui collabora Santori “ex ministro prodiano”. Ma in realtà Clò – nella cui casa di campagna fu ospitata la famosa seduta spiritica del caso Moro (nel 1978, quando Prodi non era a capo del centrosinistra) – fu ministro Ministro dell’Industria e del Commercio con l’Estero del Governo Dini dal 1995 al 1996.

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Fonte: La Verità del 18/11/2019

«La grande stampa – prosegue Belpietro – si è bevuta in un sorso la storia di quattro ragazzi che all’improvviso hanno deciso di reagire alla deriva sovranista» con la manifestazione di Bologna. Ma per Belpietro dietro c’è molto altro. Perché «lo slogan per sponsorizzare l’iniziativa sembra partorito dal creativo di una società pubblicitaria». Qual è lo slogan che cita il direttore de La Verità? Quello qui sotto “chi non viene è figlio di un acciuga”. Lo slogan in realtà era “Bologna non si Lega”, ma sono dettagli.

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Ma qual è lo scoop della Verità? Capezzone ha scoperto che Santori fa parte della redazione di RiEnergia. Cosa che per altro non è difficile da scoprire visto che è sul suo profilo LinkedIn. Capezzone però non lo ha consultato, si limita ad “analizzare” un post dove Santori condivide un’intervista a Romano Prodi e si chiede se «il Santori che fa parte della redazione di Energia è un omonimo? Non possiamo escluderlo». Insomma la Verità non ha nemmeno la prova provata che Santori “lavori per Prodi”.

La “mortadella” della Verità dietro le Sardine

Innanzitutto c’è da segnalare che in un articolo pubblicato dal Corriere di Bologna Santori viene presentato così: «la prima parte, che fa seguito alla laurea magistrale in Economia e Diritto, è dedicata all’attività di ricerca per i mercati energetici, soprattutto guardando alla sostenibilità. Per l’altra metà è istruttore sportivo, che si divide ulteriormente tra l’atletica insegnata ai bambini, il frisbee agli universitari e il basket con i disabili». Insomma non “un istruttore di freesbee” come dice La Verità ma uno che ha due – mezzi – lavori.

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Nell’articolo di Capezzone non c’è nessuna prova non solo di un coinvolgimento di RiEnergie nell’organizzazione della manifestazione delle Sardine (cui hanno collaborato altre tre persone che non hanno a che fare con “Prodi”) ma nemmeno dell’interessamento dell’ex premier nella manifestazione. Tant’è che si sottolinea come “prova” il fatto che la moglie di Prodi fosse in piazza (del resto è bolognese). Belpietro, dando prova di saper leggere anche il pensiero, liquida la vicenda dicendo che Prodi sicuramente risponderebbe che non c’entra. I fatti però parlano chiaro, e non basta essere un redattore (part time) per una rivista per poter dire che RiEnergie sostiene le Sardine. Anche perché non risultano articoli di “promozione” all’evento. Sicuro è che una persona che si occupa (anche) di comunicazione online è un grado di organizzare un evento Facebook.

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Il fatto poi che quella piazza fosse anti leghista e variamente di sinistra non è certo una rivelazione scottante. Altrimenti i partecipanti sarebbero andati da Salvini. A margine vale la pena di far notare che mentre Capezzone si scandalizza dell’odio che la sinistra sparge online il suo articolo ha dato la stura ad una serie di insulti e di attacchi rivolti a Santori sul suo profilo Facebook. E del resto non sembra che usare il dispregiativo “mortadella” sia proprio la scelta corretta da parte di chi si lamenta di chi spande odio.

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