La Lifeline va a Malta, i naufraghi in otto paesi (tra cui l’Italia)

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2018-06-27

Dopo un altro giorno di giochini sulla pelle dei naufraghi, entrerà in porto stasera a La Valletta, mentre i passeggeri verranno trasferiti in paesi diversi, tra cui ci sarà anche l’Italia

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Dopo un altro giorno di giochini sulla pelle dei naufraghi, la Lifeline ha avuto la concessione di approdare a Malta: entrerà in porto stasera a La Valletta, mentre i passeggeri verranno trasferiti in sette paesi diversi, tra cui ci sarà anche l’Italia. Ma questo non chiude le polemiche sulle ONG, visto che il premier maltese Joseph Muscat ha detto che si tratta di un caso eccezionale e ha annunciato l’apertura di un’inchiesta sul capitano.

La Lifeline va a Malta, i naufraghi in sette paesi (tra cui l’Italia)

“Anche l’Olanda ha appena confermato che darà assistenza” e sono così “sette i paesi” che collaboreranno per assistere i migranti della Lifeline, ha detto il premier maltese Joseph Muscat in una conferenza stampa nella sede del governo alla Valletta, specificando che l’accordo è “un caso unico” per la sola vicenda di una nave “in cui il capitano ha disobbedito gli ordini”. Muscat ha nominato anche Francia, Italia, Belgio, Irlanda, Portogallo e Lussemburgo, quindi all’appello manca un solo paese. Che non è la Germania, visto che Alex Steier, il cofondatore della Lifeline, stamattina aveva attaccato Horst Seehofer, il ministro dell’Interno tedesco che chiede una linea dura sui migranti e tiene in bilico Angela Merkel: “E’ interamente responsabilità del signor Seehofer trarne le conseguenze. Agisce come una versione tedesca del suo collega italiano, signor Matteo Salvini e rende il governo tedesco complice di mancata assistenza alle persone in pericolo”, ha scritto Steier, citato dalla Dpa. Seehofer, prosegue, sta bloccando gli sforzi di alcuni stati tedeschi di accogliere una parte dei migranti perché “sta giocando la partita di potere interna al suo partito sulle spalle della vita e dell’incolumità delle persone”.

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Frasi a cui ha risposto poco dopo a Berlino il suo portavoce: “È inverosimile che gli altri Stati si orienteranno solo al comportamento del ministro Seehofer. Qui abbiamo detto che è una decisione del governo tedesco e così sarà affrontata con una procedura governativa”. L’ultimo paese dovrebbe essere invece la Spagna, che con la sindaca di Barcellona Ada Colau si era già detta la scorsa settimana disposta ad accogliere i naufraghi.

L’inchiesta di bandiera sulla Lifeline

La Lifeline dovrà essere “tenuta sotto sequestro” fino alla conclusione dell’inchiesta della magistratura maltese, che indaga sul fatto che “l’Olanda ha ufficialmente confermato, nero su bianco, che la nave non è nel loro registro navale” e che l’imbarcazione risulta come “nave da diporto e che come tale non può compiere intercettazioni di naufraghi”, ha detto Muscat. Sulla registrazione presentata dalla nave ci sono molte perplessità (anche tecniche), mentre il governo olandese ha fatto sapere che l’autorizzazione pubblicata su Twitter si riferisce a una nave dalle caratteristiche diverse.

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