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L’infermiere arrestato per otto omicidi in una casa di riposo a Offida in provincia di Ascoli
di neXtQuotidiano
Pubblicato il 2020-06-15
Nel blitz sono impegnati diversi militari del nucleo investigativo di Ascoli Piceno, della compagnia di San Benedetto del Tronto e della stazione di Offida
È in corso dalle prime luci dell’alba un’operazione dei carabinieri di Ascoli Piceno in relazione a otto omicidi volontari e quattro tentati omicidi di anziani pazienti ospiti in una residenza sanitaria assistenziale della provincia. Come fanno sapere i carabinieri, “viene data esecuzione ad una ordinanza di custodia cautelare in carcere a carico di un infermiere”. Nel blitz sono impegnati diversi militari del nucleo investigativo di Ascoli Piceno, della compagnia di San Benedetto del Tronto e della stazione di Offida.
L’infermiere arrestato per otto omicidi in una casa di riposo della provincia di Ascoli
Per adesso si sa soltanto dell’arresto di un infermiere. L’infermiere, in servizio presso la Rsa di Offida, è indagato per otto omicidi volontari premeditati e 4 tentati omicidi degli anziano avvenuti tra il gennaio 2017 e il febbraio 2019, nei periodi in cui l’infermiere prestava servizio presso la struttura. L’ipotesi è che i decessi siano avvenuti somministrando farmaci non previsti o in dosi eccessive. Contestate, fa sapere il procuratore Umberto Monti, “le ulteriori aggravanti dell’aver commesso i fatti con mezzi insidiosi (ripetute somministrazioni indebite di farmaci, promazina, insulina, anticoagulanti, per dosi e/o tipologia non previsti e controindicati, al fine di causare i decessi), e con abuso dei poteri e violazione dei doveri inerenti la funzione di infermiere che espletava”. A fondamento della misura cautelare sono stati acquisiti “gravi indizi di colpevolezza e sono state ravvisate esigenze cautelari”.
Secondo i comunicati è stato rilevato un “deciso picco di mortalità” presso la Rsa di Offida nel 2017 e 2018 rispetto alle altre due che si trovano in provincia di Ascoli Piceno, con “oltre doppio dei decessi. Indici di mortalità, dice il procuratore Umberto Monti, “elaborati dalla Medicina Legale dell’Asur di Ascoli Piceno” che hanno subito posto in evidenza “dati preoccupanti”. Sulla scorta dei quali sono stati disposti altri approfondimenti delegati al Nucleo investigativo dei carabinieri di Ascoli in collaborazione con il Norm della Compagnia di San Benedetto del Tronto e la Stazione carabinieri di Offida, “con acquisizione di documentazione medica, indagini tecniche e ascolto di numerose persone; sentite anche decine di persone tra familiari di pazienti e personale sanitario”. Contemporaneamente “la Polizia giudiziaria ha disposto una serie di accertamenti medico-legali a cura della Medicina Legale di Ascoli Piceno, contestualmente monitorando in tempo reale i ricoveri ospedalieri degli ospiti della Rsa di Offida e i decessi che avvenivano, effettuando tutti i necessari accertamenti di medicina necroscopica sui decessi”. Un monitoraggio che ha portato nel febbraio 2019 la “discovery” delle indagini “per l’effettuazione urgente di una autopsia e per l’esecuzione di operazioni di perquisizione e sequestro a carico della persona sottoposta ad indagini”. Ai medici di Medicina legale di Ascoli “sono stati quindi affiancati due specialisti della Università di Macerata in relazione all’esame e valutazione di decine di cartelle cliniche e diari infermieristici, alla ricostruzione delle cause dei decessi, alle verifiche sulle somministrazioni dei farmaci, alle analisi su alcuni farmaci sequestrati alla persona sottoposta ad indagini”. La direzione dell’Asur Marche Area di Ascoli “attraverso il prezioso contributo della Uo di Medicina Legale, ha fin da subito offerto piena e attiva collaborazione” conclude il procuratore Monti.