Imen Chatbouri, il video che accusa Stefan Iulian Catoi

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2019-05-16

Gli agenti della squadra mobile hanno ricostruito l’intera giornata precedente all’omicidio, fino all’una e mezza di notte. Poi c’è un buco temporale, fino alle 3 di notte. È da quell’ora che un uomo con la felpa bianca compare nelle immagini delle telecamere

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Il video che accusa Stefan Iulian Catoi della morte di Imen Chatbouri è stato mostrato ieri durante l’udienza di convalida del suo arresto davanti al Gip di Roma. Gli agenti della squadra mobile hanno ricostruito l’intera giornata precedente all’omicidio, fino all’una e mezza di notte. Poi c’è un buco temporale, fino alle 3 di notte. È da quell’ora che un uomo con la felpa bianca compare nelle immagini delle telecamere. Secondo le accuse è lo stesso che stava insieme a Imen e Dan nel bar Castellino di piazza Venezia. Questi segue Imen fin da via Arenula ma ad almeno venti metri di distanza. Quando Imen gira la testa, come se avesse il presentimento che qualcuno la stesse seguendo, lui si ferma e fa finta di entrare in un portone. Arrivati sul lungotevere si apposta fra due automobili parcheggiate. La vittima, invece, è appoggiata sul parapetto del lungotevere coi i gomiti. Guarda il fiume. L’uomo con la felpa bianca corre verso di lei velocemente. Poi la afferra per le caviglie e la butta giù da Ponte Sisto.

Nell’interrogatorio di convalida dell’arresto Catoi si è difeso così: «Ho passato il pomeriggio insieme a Chatbri e Dan, siamo andati in giro per bar e poi all’una e mezza sono andato via. Loro litigavano, lui le ha dato anche uno schiaffo. Ma io ho preso un autobus a largo Argentina e li ho lasciati. Cosa abbiano poi fatto non lo so». Nel suo racconto, assistito dall’avvocato Giulio Lastei, il cittadino romeno ha riportato solo parte della giornata, facendo delle omissioni importanti e gettando delle ombre sul coinquilino-fidanzato olandese di Imen, Dan Otter: «Non so che abbiano fatto dopo che sono andato via». La sua versione combacia in pieno con quella data dal testimone, con il quale ha trascorso la giornata insieme ad Imen, ma solo fino all’una e mezza di notte. Ora in cui l’olandese è andato via, lasciando Imen e il suo assassino insieme: «Quando il locale ha chiuso siamo andati alla fermata dell’autobus a largo Argentina dove ci siamo salutati», ha specificato Catoi, «non so altro».

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