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Il tizio che se ne va in ferie dal Veneto all’Abruzzo da contagiato

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-08-09

La ricostruzione fornita dalla direzione della Scuola dei Battuti spiega che l’uomo è un operatore socio sanitario, che era a casa da alcuni giorni e che si era  sottoposto volontariamente a Mestre al primo tampone

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Il Gazzettino racconta oggi la storia di un operatore sanitario dell’Antica scuola dei battuti di Mestre, casa di riposo dove è scoppiato un focolaio di Coronavirus, che se ne è andato in ferie in attesa dell’esito del tampone e adesso rischia il licenziamento:

Arrivato a Teramo, in Abruzzo, dove avrebbe dovuto passare le ferie, ha fatto un veloce passaggio in ospedale. Ma il tampone a cui è stato sottoposto per scovare tracce di coronavirus ha acceso il semaforo rosso alla sua voglia di relax: positivo al Covid-19, l’esito restituito dal laboratorio di analisi. Una storia come tante, si direbbe. Se non fosse che il protagonista, residente a Mestre, di professione è un operatore sanitario, lavora all’Antica scuola dei Battuti di Mestre (al momento, numeri alla mano, il principale focolaio di coronavirus nel Veneziano con  54 positivi) e soprattutto si era già sottoposto al tampone ed era ancora in attesa dell’esito.

Lui però, nonostante le prescrizioni della legge impongano l’isolamento a qualunque persona tamponata e in attesa dell’esito, invece di aspettare qualche ora, ha deciso di prendere la propria auto e, assieme alla moglie, partire alla volta delle proprie vacanze. Morale? Una volta risultato positivo ai controlli di Teramo, l’Ulss 3 Serenissima, informata di tutto dai colleghi abruzzesi, ha denunciato l’uomo ai carabinieri. Per lui è probabile che adesso si apra un procedimento penale in procura a Venezia, vista la violazione di legge. Ma per l’uomo ora non si esclude il licenziamento.

mestre antica scuola dei battuti coronavirus

La ricostruzione fornita dalla direzione della Scuola dei Battuti spiega che l’uomo è un operatore socio sanitario, che era a casa da alcuni giorni e che si era  sottoposto volontariamente a Mestre al primo tampone. Ora,dopo essere stato ricoverato nel reparto di Malattie infettive a Teramo, è in isolamento in una struttura. Con lui c’è la moglie, che non lavora alla Scuola dei Battuti e che non è risultata contagiata dal coronavirus: si trova in isolamento, quindi, come contatto del marito.

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