I fascisti che si risvegliano il 25 aprile

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-04-25

Atti vandalici a Roma, Bologna, Marsala e Ozzano. Una bandiera della Repubblica Sociale Italiana con aquila e fascio è stata invece issata su un pennone davanti allo stadio Bentegodi di Verona

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È stata vandalizzata nella notte ad Acilia, in periferia di Roma, la targa in memoria di Lido Duranti, partigiano comunista arrestato dalle SS e trucidato il 24 marzo 1944 alle Fosse Ardeatine. E’ stato dato fuoco alla corona di alloro che era stata posta sotto la targa e la lapide si è annerita. Un gesto, proprio nel giorno della Liberazione, definito dall’Anpi “ignobile e vile. Nel giorno in cui l’Italia celebra la Liberazione dalla barbarie nazifascista”. “L’apologia del nazifascismo è sanzionata dalla Legge e dalla Storia. Le autorità individuino e consegnino prontamente alla giustizia gli autori. Invitiamo cittadini ed Istituzioni a ripristinare senza indugio la targa e la corona alla memoria imperitura di Lido”, scrive l’Anpi di Roma.

I fascisti che si risvegliano il 25 aprile

Scritte e simboli inneggianti al fascismo sono stati invece tracciati, nella notte, sul Monumento ai Caduti situato nel parco della Resistenza e su alcuni edifici comunali a Ozzano dell’Emilia, (Bologna). Ne ha dato notizia il sindaco, Luca Lelli, spiegando che, grazie a volontari della Pubblica assistenza e agli Alpini, che hanno coperto con bandiere tricolore le scritte prima di cancellarle, è stata comunque celebrata la cerimonia per la Festa della Liberazione. “Dalle immagini delle telecamere di videosorveglianza che controllano il parco dove si trova il monumento – spiega Lelli – abbiamo constatato che i vandali sarebbero entrati in azione intorno alle 22. Polizia locale e Carabinieri hanno avviato le indagini per cercare i colpevoli di questi sfregi. E’ stato un atto meschino e vigliacco. Intorno alle 8 mi hanno avvertito che erano stati imbrattati il monumento e altri edifici, ma, grazie ai volontari, abbiamo trovato il modo di celebrare lo stesso la festa della Liberazione. Le scritte e i simboli sono già stati cancellati”.

marsala targa imbrattata
Foto da: Campobellonews

Un altro monumento della Resistenza è stato poi imbrattato a Bologna, si tratta di quello dedicato alla brigata Maiella che sorge nel quartiere Savena, alla periferia della città. Ci è stato scritto, con la vernice rossa ‘Assassini’ e altre scritte anti-partigiane. Il monumento era stato imbrattato anche nel 2017. “Condanno questo gesto vigliacco che si ripete ancora una volta – ha detto il sindaco Virginio Merola – ripuliremo. All’odio e all’ignoranza risponderemo sempre con la libertà che 75 anni fa venne conquistata per tutti”. Nella notte scritte fasciste hanno deturpato il monumento ai Caduti della Resistenza di Ozzano, alle porte della città, nei giorni scorsi svastiche sono comparse al municipio di Cavriago (Reggio Emilia).

Una bandiera della Repubblica Sociale Italiana con aquila e fascio è stata invece issata su un pennone davanti allo stadio Bentegodi di Verona. Sono stati gli abitanti del quartiere a segnalarlo alla polizia che è intervenuta e lo ha rimosso. Si indaga in direzione di esponenti della estrema destra e del tifo organizzato. Anche a Marsala è stata imbrattata una delle targhe dedicate ai partigiani. L’episodio è stato denunciato in mattinata dall’Anpi, che ha segnalato il gesto avvenuto sul Lungomare Boeo verosimilmente in nottata. Oltre alla targa imbrattata con dello spray nero sui nomi delle partigiane Francesca Alongi, Bice Cere’ e Grazia Meningi, su un muretto attiguo e’ stata dipinta una svastica nera. “Non e’ una novita’ che i fascisti provino a sporcare questa splendida giornata” dice Aldo Virzi’, presidente della sezione Anpi di Trapani, riferendosi ad altri episodi analoghi avvenuti negli ultimi anni. Lo scorso anno in citta’ sono comparse scritte e simboli che richiamavano il nazifascismo, come svastiche e croci celtiche. “L’Anpi vigila e rafforza la nostra volonta’ di esserci – aggiunge Virzi’ – e la giornata di oggi ha dimostrato la democrazia e i valori dell’antifascismo in ben sedici comuni della provincia, forse questo li turba, ma non ci faremo intimidire”. Tra i primi cittadini scesi in piazza anche il sindaco di Salemi, che dallo scorso 23 marzo rientra tra le “zone rosse” siciliane. Gli altri comuni in cui e’ stata celebrata la Liberazione sono Alcamo, Campobello di Mazara, Castellammare del Golfo, Castelvetrano, Custonaci, Erice, Favignana, Gibellina, Mazara del Vallo, Paceco, Trapani, Valderice e Santa Ninfa.

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