I cinque che hanno violentato una 14enne assolti dall’accusa di stupro a Barcellona

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2019-11-01

La giovane stava partecipando nel 2016 a una festa in una fabbrica abbandonata a Manresa quando, stordita da alcol e droghe, seguì un giovane in un edificio appartato dove l’attendevano altri uomini. Dopo averla violentata, il giovane invitò gli amici a fare lo stesso

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Un tribunale di Barcellona ha assolto dal reato di stupro un gruppo di cinque uomini accusati di avere violentato a turno una 14enne, condannandoli ad una pena minore per il reato di abuso sessuale, nonostante la Corte suprema avesse recentemente ribaltato una simile decisione a seguito di proteste in tutto il Paese. Questo perché per la legge spagnola, spiega la Bbc, il reato di stupro sussiste solo in presenza di uso della forza o minaccia, mentre, in questo caso, la giovane si trovava in “stato di incoscienza” indotto da alcol e droghe, e non ha dunque opposto resistenza ai suoi aguzzini.

I cinque che hanno violentato una 14enne assolti dall’accusa di stupro a Barcellona

Tenuto conto anche delle proteste suscitate da una simile sentenza del 2016, è in corso una revisione della norma ma, nonostante questo, il tribunale catalano ha condannato cinque dei sei imputati iniziali al processo a pene tra i 10 e 12 anni di prigione, contro i 15-20 previsti per la violenza sessuale. Il sesto è stato assolto per non aver commesso il fatto. Nuove proteste sono quindi scoppiate in Spagna da parte dei movimenti per la difesa dei diritti delle donne.

La giovane – ricorda La Vanguardia – stava partecipando nel 2016 a una festa in una fabbrica abbandonata a Manresa, cittadina al centro della Catalogna, quando, stordita da alcol e droghe, seguì un giovane in un edificio appartato dove l’attendevano altri uomini. Dopo averla violentata, il giovane invitò gli amici a fare lo stesso, dicendo loro: “ora tocca a te, ma 15 minuti, non di più”. La minore, nel processo, disse di essere stata drogata a proposito e di ricordare poco dell’accaduto, ma in un messaggio telefonico alla sua migliore amica si diceva certa di avere subito le violenze.

Al processo è emerso che gli aggressori erano a conoscenza della minore età della ragazza, e nella sentenza si sottolinea che la ragazza era in stato di incoscienza e che per questo non fu in grado di opporsi alla violenza, definita “estremamente intensa e denigrante”. Tuttavia il giudice ha deciso una condanna minore, assolvendo tra l’altro gli imputati dall’accusa di ostruzione alla giustizia dopo che diversi testimoni avevano riferito di essere stati minacciati per costringerli al silenzio.

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