Attualità
Quello che faceva foto “particolari” alle turiste (e a Raggi) con il bastone da selfie
di neXtQuotidiano
Pubblicato il 2019-06-15
Un informatico dei Castelli che utilizzava un cellulare e un bastone da selfie per scattare fotografie sotto le gonne o al posteriore delle turiste. Tra le sue vittime c’è anche la sindaca
Il Messaggero racconta oggi la storia surreale di un informatico dei Castelli che utilizzava un cellulare e un bastone da selfie per scattare fotografie sotto le gonne o al posteriore delle turiste. Tra le sue vittime c’è anche la sindaca Virginia Raggi. L’uomo è stato condannato a un anno di carcere:
Il caso risale al giugno di due anni fa, davanti a Fontana di Trevi. Una thailandese, residente a Roma, all’improvviso viene molestata dal finto turista col bastone da selfie. La donna si indispettisce, urla, e richiama l’attenzione di due agenti di polizia. Il molestatore viene arrestato. Impugna ancora lo smartphone.
I poliziotti lo visionano subito. E a sorpresa trovano non solo il video del palpeggiamento con relativa inquadratura, ma altri 45 filmati sullo stesso tema e tutti registrati nella stessa giornata. Scrutando la memoria del telefonino e del pc di foto e video analoghi ne sono stati scoperti a migliaia, compreso lo scatto della Raggi, una delle poche donne identificate.
Evidentemente lo spione, come verrà riportato in una informativa, mentre si fingeva turista ficcanaso aveva fotografato la sindaca e poi si era concentrato sui particolari di suo piacimento. Senza arrecare ulteriori disturbi.
Il pm di turno antiviolenza chiede l’arresto e il trasferimento in carcere, il gip Claudio Carini opta per una misura più lieve: il divieto di ingresso a Roma. Considerato- sono state le conclusioni del giudice – che sul piano delle esigenze cautelari nei confronti dell’arrestato è individuabile un pericolo di recidiva per la morbosa e compulsiva ripetitività dei gesti a sfondo sessuale, a fronteggiare il rischio è sufficiente l’obbligo di dimora nel piccolo centro di residenza.
Poi è arrivata la condanna.
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