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Gli sms tra Nicosia e Occhionero fino a una settimana prima dell’arresto del radicale

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2019-11-06

Nel corso delle perquisizioni di lunedì gli investigatori hanno trovato il tesserino da collaboratore parlamentare che Nicosia non ha evidentemente mai restituito. A ottobre il radicale era alla Leopolda di Matteo Renzi

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La deputata Giuseppina Occhionero si è scambiata sms con Antonello Nicosia, in carcere per associazione mafiosa, fino a una settimana prima dell’arresto. E lui a ottobre era all’ultima Leopolda organizzata da Matteo Renzi.

Gli sms tra Nicosia e Occhionero fino a una settimana prima dell’arresto del radicale

La storia è raccontata nelle carte dell’inchiesta su Nicosia e riportata oggi da Salvo Palazzolo su Repubblica: il 29 ottobre scorso, l’esponente dei Radicali Italiani Antonello Nicosia (arrestato lunedì) era a casa di uno dei fedelissimi del latitante Matteo Messina Denaro.

Mentre si rallegrava per la sua scarcerazione, mandò un sms alla deputata Giusy Occhionero: «Ti aspetta Santo Sacco». E lei, per nulla sorpresa, rispose: «Ma è uscito dal villaggio?». Il “villaggio”, ovvero il super carcere di Nuoro. La deputata all’epoca di “Liberi e Uguali” oggi di “Italia Viva” sembrava aver capito perfettamente chi fosse Santo Sacco che le mandava i saluti e che chiedeva di incontrarla. E, adesso, questi sms, intercettati dai carabinieri del Ros, lanciano nuove ombre sulla parlamentare che aveva ingaggiato come collaboratore un condannato a dieci anni per traffico di droga, impegnato nella battaglia per i diritti dei detenuti, ma solo alcuni, quelli vicini alla primula rossa di Cosa nostra.

giuseppina occhionero

Gli sms smentiscono la prima dichiarazione della deputata Occhionero, che dopo il blitz di Guardia di finanza e Carabinieri aveva detto: «La collaborazione durò solo quattro mesi, la interruppi quando mi accorsi che si spacciava per docente e studioso dei diritti dei detenuti». Ma a fine ottobre, come testimoniano i messaggi, Occhionero e Nicosia erano ancora in contatto. E i toni continuavano ad essere confidenziali.

Nicosia alla Leopolda

La storia si intreccia con quella di Nicosia alla Leopolda, riportata dal Fatto Quotidiano:  Antonello Nicosia era all’ultima manifestazione dell’ex presidente del Consiglio, la prima dopo la scissione del Pd e la fondazione di Italia Viva. E proprio nel nuovo partito di Renzi è di recente arrivata proprio la deputata eletta con LeU che dal gennaio 2019 si avvaleva della collaborazione del sedicente professore di “storia della mafia” all’Università di Santa Barbara in California.Quella collaborazione per Nicosia era un escamotage per entrare in carcere e fare da tramite tra i boss detenuti e Cosa Nostra, suo vero datore di lavoro secondo la Procura di Palermo che lunedì ha fermato l’atti vista radicale con l’accusa di associazione mafiosa.

antonello nicosia

Nel corso delle perquisizioni di lunedì gli investigatori hanno trovato il tesserino da collaboratore parlamentare che Nicosia non ha evidentemente mai restituito.

Leggi anche: Come ha preso Emma Bonino la storia del radicale accusato di associazione mafiosa

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