Gli anestesisti in Puglia: “Presto costretti a scegliere chi intubare”

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-11-18

La Puglia sta per diventare zona rossa? Michele Emiliano, chiede che sia il governo a occuparsene. Ma intanto aumenta la pressione sugli ospedali. E gli anestesisti avvertono: “Siamo vicini al momento in cui in ospedale si comincerà a scegliere chi intubare e chi no”

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La Puglia sta per diventare zona rossa? Michele Emiliano, chiede che sia il governo a occuparsene. Ma intanto aumenta la pressione sugli ospedali, dove il numero degli ospedalizzati è lievitato a 1.497. La risposta della Regione è nella creazione di un nuovo ospedale Covid, quello di Putignano che è stato riconvertito e sono stati attivati i primi 31 posti letto, in attesa che sia pronto l’ospedale da campo a Barletta dove sono iniziati i lavori di allestimento.

Gli anestesisti in Puglia: “Presto costretti a scegliere chi intubare”

Anche nelle terapie intensive iniziano a scarseggiare i posti, sono 182 i pazienti gravi: restano liberi 81 letti di quelli riservati al coronavirus. La curva epidemiologica non concede segnali di tregua, anche oggi su 6.228 tamponi processati sono stati registrati 1.234 casi positivi: 495 in provincia di Bari, 88 in provincia di Brindisi, 124 nella Bat, 182 in provincia di Foggia, 94 in provincia di Lecce, 245 in provincia di Taranto, 7 residenti fuori regione, 1 caso di provincia di residenza non nota è stato riclassificato e attribuito. Sono stati registrati ulteriori 36 decessi: 8 in provincia di Bari, 3 in provincia di Brindisi, 2 in provincia BAT, 16 in provincia di Foggia, 6 in provincia di Taranto, 1 residente fuori regione. I pazienti attualmente positivi sono 26.607. I medici e gli infermieri “sono allo stremo”, ha lanciato l’allarme l’assessore alla Sanità, Pierluigi Lopalco. Parole confermate da Nicola Gaballo, referente del sindacato Fimmg Puglia, settore “Emergenza Urgenza”, che oggi ha chiesto che la Puglia diventi zona rossa: “Il sistema del 118 in Puglia è già oggi al collasso. Se vogliamo evitare altre morti, occorre rendere subito la Regione zona rossa”, ha avvertito. “Le chiamate continuano ad arrivare e i mezzi di emergenza non ce la fanno a stare dietro a tutte – racconta Gaballo – i casi Covid sono in costante aumento e noi veniamo coinvolti anche nei trasporti secondari, di ospedale in ospedale, in cui potrebbero invece essere impiegati mezzi dedicati. Il risultato è che il 118 non riesce più già oggi a coprire le emergenze di altro genere”. E Repubblica Bari riporta l’avvertimento degli anestesisti:

I ricoverati nei reparti medici sono attualmente 1.316, mentre in terapia intensiva si trovano 181 persone. Molto pesante per la seconda giornata consecutiva il numero dei decessi (36). Ma a lanciare l’allarme su quello che potrebbe avvenire nelle rianimazioni pugliesi nei prossimi giorni è Antonio Amendola, presidente dell’Aaroi-Emac: «Secondo i miei dati ormai siamo vicini al momento in cui in ospedale si comincerà a scegliere chi intubare e chi no — avverte il rappresentante dell’associazione di anestesisti e rianimatori — La trasformazione dei posti letto di terapia intensiva in posti Covid ha un suo limite naturale perché non si possono sottrarre tutti i posti alle terapie intensive No Covid, peraltro già piene. L’altro limite è rappresentato dal personale: si possono moltiplicare all’infinito i posti letto, ma se non ci sono anestesisti e rianimatori, quei posti rimangono sulla carta. Bisogna rendersi conto che ci sono questi due limiti, superati i quali si pone il problema drammatico di scegliere chi intubare e chi no. Per evitare di arrivare a questo punto bisogna fare un lockdown. Basta leggere i numeri dei bollettini giornalieri per accorgersi che sono numeri da zona rossa. Lo stesso vale per i decessi. Non possiamo garantire il turnover nei reparti attraverso i morti»

Anche il presidente dell’Ordine dei medici di Bari Filippo Anelli fa un appello perché si arrivi presto al lockdown: “Il virus continua a diffondersi a una velocità preoccupante in Puglia. L’assessore Lopalco chieda subito al governo di rendere la Puglia regione rossa. Le restrizioni adottate – conclude Anelli – non riescono ad arginare la diffusione del virus. Con questi ritmi di crescita rischiamo il collasso del sistema. Urge adottare subito misure più restrittive”.

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