Focolaio di Mondragone: i quattro positivi spariti dalla zona rossa

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-06-25

Mentre sale a 49 il numero dei positivi all’appello mancano quattro persone che sono sparite dopo essersi sottoposte al tampone. Il presidio delle forze dell’ordine non riesce a controllare tutti i varchi di accesso al parco

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Mentre sale a 49 il numero dei cittadini bulgari positivi al Coronavirus SARS-COV-2 e a COVID-19 nel focolaio dei palazzi Cirio a Mondragone all’appello mancano quattro persone che sono sparite dopo essersi sottoposte al tampone.

I quattro positivi spariti a Mondragone

Il Mattino racconta oggi che anche i loro cellulari squillano a vuoto, mentre proseguono le fughe di chi elude l’obbligo di restare in casa mentre restano ancora 150 tamponi da processare.

Una zona rossa dalle maglie molto larghe, come testimonia un video in cui si vedono un uomo ed una donna uscire all’alba, scavalcare una cancellata, entrare nel parcheggio di un distributore di benzina e salire a bordo di un camioncino. Il presidio delle forze dell’ordine non riesce a controllare tutti i varchi di accesso al parco. Per agevolare la sorveglianza nelle ore notturne sono state installate delle torri faro. Sulla vicenda è intervenuto Matteo Salvini: «Il governatore che perde tempo a insultare la Lega e a lanciare slogan su lanciafiamme anti-assembramenti, dovrebbe spiegare come mai non riesce a risolvere neppure il problema di Mondragone ». Il vescovo di Sessa Aurunca Orazio Francesco Piazza invita invece alla civile convivenza: «La notizia del nuovo focolaio non deve indurci allo sconforto o ad atteggiamenti xenofobi. Deve aiutarci a costruire una sensibilità comunitaria che sappia rispondere alle urgenze»

La Croce Rossa ha invece attivato un numero al quale rivolgersi per ogni emergenza e per la consegna a domicilio della spesa e di altri beni di prima necessità. Al momento inoltre, la Polizia Municipale ha condotto solo tredici positivi al Covid Hospital di Maddaloni, altri 16 contagiati saranno trasferiti nelle prossime ore, appena i vigili urbani riusciranno a intercettarli nei loro appartamenti. Altra criticità è la copertura sanitaria con i tamponi. “Non tutti coloro che risiedono qui sono venuti a farsi i tamponi – spiega un mediatore culturale bulgaro chiamato in supporto – anche perché l’esame è stato fatto su base volontaria. Ho chiamato telefonicamente molte persone per convincerle a farsi il test ma mi hanno attaccato il telefono in faccia”. Il problema è che decine, se non centinaia di persone, soprattutto stranieri, che vivono stabilmente nei palazzi ex Cirio, non sono censiti perché non hanno alcun contratto di fitto, ma si appoggiano “in nero” da connazionali. Altri inquilini italiani, risultati negativi al tampone, lamentano infine la “superficialità con cui è stata realizzata questa zona rossa; una ragazza positiva lavora al negozio di alimentari qua fuori, che sta puntualmente aperto. Questo è il modo di evitare la diffusione del contagio?”.

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Via Pescara e la zona rossa di Mondragone

Intanto il sindaco Virgilio Pacifico, con un’ordinanza ha costituito il Centro operativo comunale “al fine di assicurare nell’ambito del comune di Mondragone la direzione e il coordinamento dei servizi di soccorso e assistenza della popolazione in relazione alla emergenza Coronavirus Covid-19”. Lunedì 22 giugno con un’ordinanza il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca ha istituito a Mondragone una mini zona rossa che comprende i palazzi della cosiddetta area Cirio, dove sono emersi oltre 30 casi di positività al coronavirus, quasi tutti riguardanti membri della comunità bulgara. I residenti dei quattro palazzi, stimati tra le 600 e le 700 persone, sono in isolamento domiciliare ed è stato disposto il divieto di entrata e uscita dall’area, con la sola eccezione degli operatori sanitari e socio-sanitari impegnati nei controlli e nelle attività di assistenza, e per il trasporto e la somministrazione di derrate alimentari e generi di prima necessità.

 

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