Il focolaio nella Comunità Shalom in provincia di Brescia

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-07-08

I medici della ATS hanno trovato 15 positivi asintomatici, quattro ragazzi e undici ragazze su 210 ospiti della comunità che si occupa dal 1986 della riabilitazione e reinserimento sociale dei tossicodipendenti con patologie associate

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Un nuovo focolaio di Coronavirus si è sviluppato nella Comunità Shalom a Palazzolo sull’Oglio in provincia di Brescia. I medici della ATS hanno trovato 15 positivi asintomatici, quattro ragazzi e undici ragazze su 210 ospiti della comunità che si occupa dal 1986 della riabilitazione e reinserimento sociale dei tossicodipendenti con patologie associate. L’ATS tornerà a testare chi vive nella comunità il 18 luglio, ovvero 15 giorni dopo il primo tampone.

Il focolaio nella Comunità Shalom in provincia di Brescia

La Shalom fa sapere su Facebook di aver messo in quarantena i 15 positivi asintomatici e ha spiegato che i bambini che vivono come ospiti sono tutti negativi: “In questi giorni abbiamo avuto in Comunità i Medici della ATS di Brescia che hanno fatto il Tampone a Tutti… (come già fecero a fine Aprile). Nulla di Grave… Alcuni Positivi Asintomatici (Nessuno Sta Male) nello Specifico 4 Ragazzi su 130 e 11 Ragazze su 80 ed I Bambini Tutti Negativi! Ovviamente Come è Giusto Agire… Abbiamo messo in Quarantena 15 Persone che Ripetiamo; Stanno Bene! Il 18 Luglio verrà effettuato il Secondo Tampone…”.

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Suora Rosalina Ravasio, che gestisce la struttura, ha spiegato che l’Ats ha effettuato sul posto i tamponi a tutti gli ospiti della Comunità. Tutti gli ospiti sono ora monitorati. Ieri il bollettino di Regione Lombardia segnalava 17 nuovi positivi tra Brescia e provincia. Gli isolamenti domiciliari sono tornati a salire e da 336 di ieri si è arrivati ai 350 delle ultime ore. I guariti sono 10675 su 13649 malati dall’inizio della pandemia. I decessi rimangono fermi a 2528.

I macelli di Mantova

Sono invece settanta i lavoratori positivi e duecento quelli messi in quarantena nei 5 macelli e salumifici del Mantovano che costituiscono il focolaio al momento più preoccupante in Lombardia anche se, assicurano fonti sindacali e sanitarie, “la situazione è sotto controllo”. I dati sono riferiti da Ats Val Padana, contattata dall’AGI, con la precisazione che in seguito allo screening a tappeto risultano avere contratto il coronavirus 54 lavoratori domiciliati in provincia di Mantova, 4 in quella di Cremona e i restanti in Emilia Romagna. I lavoratori sono per lo più italiani, indiani, ghanesi e in misura minore dell’est Europa. Al momento una sola persona risulta ricoverata in condizioni non gravi, mentre la maggior parte non presenta sintomi oppure ne ha di lievi.

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