Coronavirus: il focolaio della clinica San Raffaele in via della Pisana

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-06-06

Intanto, per la vicenda dell’altra clinica di Rocca di Papa per cui la Regione Lazio aveva chiesto la revoca dell’accreditamento, la misura risulta sospesa in attesa che la Asl finisca di studiare la corposa memoria presentata in difesa dal gruppo aziendale

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Da ieri la clinica San Raffaele di via della Pisana a Roma, al Portuense, è in isolamento perché è diventata un focolaio di Coronavirus SARS-COV-2 e COVID-19. Come era già successo a una clinica dello stesso gruppo, gli Angelucci, nel comune di Rocca di Papa.

Coronavirus: il focolaio della clinica San Raffaele in via della Pisana

Il Messaggero racconta oggi che all’interno dell’Irccs, Istituto di ricovero e cura a scopo scientifico, centro di riabilitazione motoria, neuromotoria e soprattutto cardiologica, nessuno entra e nessuno esce se non autorizzato dalla Asl. Le accettazioni erano state già bloccate giovedì. In serata oltre alla polizia che dal pomeriggio ha presidiato l’edificio, sono arrivati anche i blindati dell’Esercito a rafforzare il cordone sanitario predisposto dalla Prefettura su input della sanità regionale. Una piccola “zona rossa” dentro i confini del Raccordo anulare e neanche troppo distante dalla sede del Consigli regionale del Lazio. “È in corso l’indagine epidemiologica con il contributo delle unità mobili Uscar sul cluster all’Irccs San Raffaele Pisana, che al momento conta 7 casi confermati. L’indagine è finalizzata all’identificazione della fonte del contagio, anche indagando le strutture assistenziali di primo ricovero e i movimenti dei pazienti tra le strutture”, evidenzia l’assessore alla Sanità e all’integrazione sociosanitaria della Regione Lazio Alessio D’Amato, nel bollettino, al termine dell’odierna videoconferenza della task-force regionale per il Covid-19 con i direttori generali delle Asl, aziende ospedaliere, policlinici universitari e ospedale pediatrico Bambino Gesù. “Sono state bloccate temporaneamente le accettazioni ed è stata inoltre richiesta la lista dei pazienti dimessi o trasferiti nelle ultime due settimane”, conclude l’assessore.

clinica san raffaele via della pisana

A occuparsi del cluster che gli esperti considerano «serio», sono sei squadre di medici Uscar, le unità di pronto intervento allestite per l’emergenza Covid, che al termine  della giornata di ieri avevano già eseguito almeno 300 tamponi a pazienti, operatori e medici della struttura. Undici degenti sono stati trasferiti, il tampone post mortem effettuato su un anziano affetto da pluripatologie ha evidenziato la presenza del virus.

Cosa è successo all’IRCCS San Raffaele

Il quotidiano romano spiega che è  stata richiesta anche la lista dei pazienti dimessi o trasferiti nelle ultime due settimane. Due le ipotesi per capire cosa è successo:

La prima è che a fare circolare il virus possa essere stato proprio un operatore sanitario asintomatico. Anche se l’allerta alla Asl sarebbe partita dalla clinica stessa che durante lo screening sperimentale avrebbe rinvenuto una sospetta positività di un paziente arrivato da un altro ospedale per la riabilitazione. Sospetto poi confermato dal tampone ufficiale della Rm3. Se così fosse si riaprirebbe il fronte dei tamponi falso-negativi, dal momento che ormai tutte le strutture ospedaliere effettuano tamponi ai ricoverati, specie prima di un trasferimento.

clinica san raffaele rocca di papa

Alla Pisana il Covid avrebbe serpeggiato in maniera subdola, dal momento che finora è stato evidenziato in tutti asintomatici. Emblematico il caso di una donna che il 12 maggio ha avuto un aneurisma dell’aorta e che si è salvata dopo un intervento chirurgico in un altro ospedale romano. Circa dieci giorni fa è stata trasferita (con tampone negativo) alla San Raffaele per la riabilitazione cardiaca, sempre con le massime cautele, senza nemmeno vedere i familiari che ora sono convinti che il Covid lo abbia preso proprio alla Pisana: «A un certo punto tra il 31 maggio e il 1 giugno hanno cominciato a fare tamponi a tutti, ora lei è alla Columbus».

Intanto, per la vicenda dell’altra clinica di Rocca di Papa per cui la Regione Lazio aveva chiesto la revoca dell’accreditamento, la misura risulta sospesa in attesa che la Asl finisca di studiare la corposa memoria presentata in difesa dal gruppo aziendale. Il responso è atteso per luglio.

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