Il flop della manifestazione dei negazionisti che hanno paura del contagio

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-10-11

A dirlo non è solo la proverbiale Questura ma sono gli organizzatori. Le manifestazioni negazioniste dei No Mask sono state un flop. Insomma negazionisti sì, ma da tastiera

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A dirlo non è solo la proverbiale Questura ma sono gli organizzatori. Le manifestazioni negazioniste dei No Mask sono state un flop: S”iamo circa 700 persone” la conferma su una prima stima dei partecipanti alla ‘Marcia della Liberazione’, la manifestazione in corso a piazza San Giovanni, arriva da uno degli organizzatori. “Siamo certamente meno di mille, ci aspettavamo più partecipazione”, e poi aggiunge: “Non siamo negazionisti, fascisti e tanto meno terrapiattisti. E’ stata fatta un po’ di confusione dagli organi di stampa”. Non mancano in piazza le persone senza mascherina, ma la linea non e’ condivisa da tutti: “Io la mascherina me la metto” rivela prima di salutarci. A dare forfait alla piazza non sono stati solo cittadini comuni ma anche personaggi noti come Enrico Montesano e Diego Fusaro. Racconta Repubblica:

manifestazione negazionisti roma video proteste contro polizia

Cento neofascisti riempiono a cerchio la Bocca della Verità, con il leader Giuliano Castellino che indossa a sfida un tetro passamontagna — «chiedono una protezione, non una mascherina» — e gli altri a raccontar ridendo: «Le multe per il volto scoperto ormai le collezioniamo». In Piazza San Giovanni, alla stessa ora, le due del pomeriggio, ieri, si assembra invece la manifestazione sovranista: i partecipanti hanno il dispositivo abbassato mentre dal palco gli si ricorda a loop: «Mantenete il distanziamento, alta la mascherina». A San Giovanni sono un po’ di più: duemila, è difficile d’altro canto muoversi in questi tempi di coronavirus a oltranza. Diversi hanno dato disdetta all’ultimo: Enrico Montesano, già socialista, consigliere del Pds, vicino ad Alleanza nazionale, poi grillino. E il filosofo rossobrunista Diego Fusaro, lui manda i saluti. Le bandiere bianche del Fronte sovranista italiano sovrastano, ma ci sono anche quelle dei vigili urbani del sindacato Ugl e gli striscioni di Vox Italia, sezioni Torino e Palermo. C’è tensione, come sempre, con i giornalisti, «venduti»

Insomma negazionisti sì, ma da tastiera.

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