Le minacce di morte a Filippo Roma

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2018-12-01

L’inviato delle Iene è “colpevole” di aver firmato il primo servizio su Antonio Di Maio

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Filippo Roma, inviato delle Iene, ha raccontato per primo la storia del lavoro nero nell’azienda del padre di Luigi Di Maio. In un’intervista rilasciata oggi alla Stampa ha raccontato delle minacce di morte che ha ricevuto in questi giorni dopo la pubblicazione del servizio:

Anche in passato le erano arrivate minacce di morte?
«Certo, ma non ho mai dato peso a queste cose. Mi sembrano le classiche minacce di chi dal divano sfoga la sua rabbia e la sua frustrazione, il tipico leone da tastiera».

Le capita solo quando si occupa dei grillini?
«Esattamente. In passato ho “perseguitato” per mesi Enrico Letta, sul tema della lobby del gioco d’azzardo, e Matteo Renzi, che aveva fatto delle promesse ai disabili e non le manteneva. E anche esponenti di Forza Italia. Ero stato persino più aggressivo rispetto a quanto ho fatto con Di Maio. Eppure nessuno aveva protestato, meno che mai insulti. Si vede che gli altri partiti non hanno questo consenso fideistico, questo tifo da stadio».

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Crede che i continui attacchi dei vertici M5S all’informazione siano causa degli insulti che subisce? Di Battista e lo stesso Di Maio pochi giorni fa hanno parlato di “puttane” e “sciacalli”.
«C’è un certo spontaneismo nella reazione dei militanti. Ma non c’è dubbio che le parole dei leader hanno l’effetto di soffiare sul fuoco e far divampare l’incendio. Diciamo che soffiano su un fuoco che già cova per suo conto. Mi ha colpito nei messaggi questa difesa strenua e acritica del governo, la fiducia cieca. Non credo sia mia successo in Italia, dove tutti i governi sono stati oggetto di critiche».

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