«Entro i prossimi dieci giorni i contagi potrebbero addirittura triplicare»

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-10-11

Il fisico Giorgio Sestili su La Stampa spiega che quello che va temuto è il tasso di crescita dei contagi

article-post

Si fa un gran parlare del confronto tra i dati della prima ondata di Coronavirus e della seconda. C’è chi afferma che non c’è niente da preoccuparsi perché con lo stesso numero di contagi dei mesi scorsi sono stati effettuati molti più tamponi. Le cose stanno davvero così? Giorgio Sestili su La Stampa spiega che quello che va temuto è il tasso di crescita dei contagi:

il fisico e analista scientifico Giorgio Sestili, osserva: «È vero che il 28 marzo i positivi erano 5.974 e il 10 ottobre 5.724, ma i tamponi sono aumentati da 35mila a 133mila. Inoltre non possiamo dimenticare che le cifre della scorsa primavera erano molto sottostimate: a fronte degli oltre 250 mila casi acclarati, l’Istat e l’Istituto superiore della sanità hanno poi rilevato 1 milione e mezzo di positivi al test sierologico. Quindi significa che la dimensione della pandemia era di 5-6 volte superiore a quanto si pensasse. Per questa ragione il confronto dei dati è molto complicato, quando è esplosa l’emergenza sanitaria in realtà il virus circolava già da un paio di mesi».

quarantena a dieci giorni come stanno le cose

 

L’elemento incoraggiante risiede nella percentuale della mortalità. «Ad aprile il tasso di letalità era del 14 per cento, il primo agosto dell’1 per cento, mentre attualmente si attesta tra lo 0,65 e l’1 per cento». Il punto è che ora abbiamo il polso della situazione. «Sicuramente anche oggi ci perdiamo dei casi – prosegue Sestili -, ma non come in passato. Avendo de numeri più precisi possiamo fare delle previsioni e agire di conseguenza». Ma c’è un ma e riguarda l’impennata dei contagi: «Entro i prossimi dieci giorni aumenteranno tantissimo perché nell’ultima settimana sono più che raddoppiati. Potrebbero addirittura triplicare».

Cosa si può fare per rallentare questo trend? Secondo Sestili c’è la necessità «di isolare temporaneamente zone
con tanti positivi e limitare gli spostamenti».

Leggi anche: Quanti posti ci sono in terapia intensiva regione per regione

Potrebbe interessarti anche