Elisa Nizzoli spiega perché ha truccato gli sms del sindaco Palazzi

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2017-12-24

La vicepresidente dell’associazione Mantua me genuit fa sapere che ha mandato i messaggi per farsi bella con un’amica e che non si sarebbe mai aspettata l’indagine successiva. Ma le sue spiegazioni sembrano ancora monche

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A colloquio oggi con Repubblica, Elisa Nizzoli, vicepresidente dell’associazione Mantua me genuit che è finita indagata per false dichiarazioni ai pubblici ministeri nella storia del sindaco Mattia Palazzi e dell’accusa di tentata concussione di cui è stata chiesta l’archiviazione, spiega il suo punto di vista sulla vicenda.

Elisa Nizzoli spiega perché ha truccato gli sms del sindaco Palazzi

Elisa Nizzoli, vedova che nel 2012 ha scritto un diario-romanzo autoterapico (“Ciao amore mio”) per imparare a separarsi dal marito Giacomo Bosco morto in un incidente stradale, trentanove anni, una figlia di 9, diploma di perito aziendale, impiegata amministrativa attualmente senza lavoro e già candidata nella lista di centrosinistra “Marcaria 2016”, dice che non avrebbe mai immaginato di scatenare un putiferio simile: «Non avrei mai immaginato che il contenuto di quei messaggi sarebbe diventato oggetto di una denuncia in procura. È vero, ho fatto una stupidata. Mi sono fidata di una persona sbagliata che credevo fosse amica (Cinzia Goldoni, presidente dell’associazione “Mantua me genuit” di cui Nizzoli era vice, ndr). Ma come si sa non sono io che ho presentato l’esposto. Non sono io che ho calunniato il sindaco».
elisa nizzoli mattia palazzi
Secondo la Nizzoli, che parla con Paolo Berizzi, lei ha deciso di mostrare gli sms all’amica per “farsi bella” con lei: «Ho sbagliato, e l’ho detto. Volevo farmi bella con un’amica. Invece sono stata usata per un’operazione sporca. Finalizzata a colpire il sindaco. Contro Palazzi io non ho mai avuto niente, anzi. Infatti l’ho difeso da subito. Il mio errore è stato alterare quei messaggi. Ma pensavo che la cosa restasse tra me e la persona a cui li ho girati. Punto. Avessi saputo che sarebbero stati utilizzati per costruirci sopra un esposto e un attacco politico e umano contro Mattia, me ne sarei ben guardata dal condividerli con…».

L’indagine su Mattia Palazzi a Mantova

La Nizzoli fa poi anche sapere di aver litigato con la sua amica, presidente dell’associazione: «Adesso non abbiamo più nessun tipo di rapporto. Chiuso. E da qualche settimana non sono più vicepresidente di “Mantua me genuit”. Ho lasciato l’incarico. Non c’entro più nulla con l’associazione». E ancora: «Sono indagata e cercherò di difendermi. Ormai me ne hanno dette di ogni. Che sono una strega, una escort, una massona, una scambista. L’unica cosa che mi interessa, in questo momento, è proteggere le persone che mi sono vicine. In primis mia figlia, che per questa storia ha già sofferto abbastanza. Siamo sotto Natale. Anch’io credo di avere diritto di stare con la mia famiglia».
mattia palazzi mantova pd 2
La spiegazione fornita da Elisa Nizzoli appare ancora incomprensibile. Se davvero la donna aveva intenzione solo di farsi bella con l’amica, perché le ha inoltrato i messaggi su Whatsapp? E come poteva essere sicura che la Goldoni non li avrebbe successivamente utilizzati? Mentre resta aperta l’indagine nei confronti del sindaco Palazzi per altre ipotesi di reato, la sua vicenda appare ancora molto lontana da una chiarificazione.

Leggi sull’argomento: Elisa Nizzoli: chi è la donna delle chat falsificate con il sindaco di Mantova

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