Spunta un dirigente (per ora anonimo) della Lega nella storia della Lombardia Film Commission

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-08-02

Spunta un dirigente della Lega nella vicenda della Lombardia Film Commission. Per ora il nome non viene fatto, ma Repubblica racconta di un incontro segreto a Roma tra un politico di primo piano del Carroccio e i tre commercialisti  Scillieri, Di Rubba e Manzoni

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Spunta un dirigente della Lega nella vicenda della Lombardia Film Commission. Per ora il nome non viene fatto, ma Repubblica racconta di un incontro segreto a Roma tra un politico di primo piano del Carroccio e i tre commercialisti  Scillieri, Di Rubba e Manzoni.

Dalla fine di febbraio, Sostegni minaccia di rivelare alla stampa i dettagli di quell’operazione immobiliare che aveva garantito al cerchio magico dei professionisti leghisti «una distrazione di fondi pubblici» pari a 800mila euro. Lui, con il solo diploma di terza media e senza alcuna occupazione in Italia, era stato nominato da Scillieri prima legale rappresentante e poi liquidatore di Paloschi srl, la società nella quale lo stesso Scillieri – nel cui studio era stata registrata e domiciliata la lista “Lega per Salvini Premier” – aveva fatto confluire l’immobile di Cormano. Un capannone, ha accertato l’indagine del procuratore aggiunto Eugenio Fusco e del pm Stefano Civardi, in «pessimo stato di conservazione e manutenzione», venduto per 400mila euro da Paloschi srl ad Andromeda – formalmente intestata a un altro prestanome, ma amministrata di fatto sempre da Scillieri – e poi rivenduto a 800mila euro a Lombardia Film Commission. L’operazione è, per il gip Giulio Fanales, «uno schermo giuridico» utilizzato per «occultare l’unico intendimento perseguito, ossia la distrazione del fondo erogato dall’ente pubblico a favore dell’allora presidente Di Rubba e dei suoi complici», ora indagati per turbativa d’asta e peculato.

È nel mezzo di questa «escalation di pressioni» che Scillieri, Di Rubba e Manzoni incontrano un dirigente leghista a Roma dove Di Rubba e Manzoni, custodi della cassaforte leghista, sono di casa. Bergamaschi, soci di studio, quarantenni, vicini al parlamentare e attuale tesoriere del partito Giulio Centemero, i due commercialisti sono stati i revisori dei conti dei gruppi parlamentari del  Carroccio alla Camera e al Senato. L’incontro però avviene lontano da occhi indiscreti, a debita distanza da sedi istituzionali. Gli investigatori mantengono il massimo riservo sull’identità del politico leghista. Ma considerano l’incontro a Roma un importante elemento di connessione tra l’affaire di Cormano e i misteri che avvolgono la più ampia e misteriosa gestione dei fondi del partito.

Leggi anche: Lombardia Film Commission: come i revisori della Lega si sono arricchiti con soldi pubblici

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