Di Maio da Fazio annuncia l’impeachment per Mattarella

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2018-05-28

Il leader M5S chiederà al parlamento di mettere in stato d’accusa il presidente della Repubblica “anche per evitare reazioni nella popolazione”

article-post

Luigi Di Maio è intervenuto ieri in diretta da Fabio Fazio per annunciare che chiederà al parlamento la messa in stato d’accusa per il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Di Maio ha aggiunto: “Se andiamo al voto e vinciamo poi torniamo al Quirinale e ci dicono che non possiamo andare al governo. Per questo dico che bisogna mettere in Stato di accusa il Presidente. Bisogna parlamentarizzare tutto anche per evitare reazioni della popolazione”. Matteo Salvini era intervenuto in serata da Massimo Giletti a Non è l’Arena ma aveva usato toni più morbidi, dicendo di dover riflettere e calmarsi prima di prendere decisioni sull’impeachment e sul futuro, limitandosi a chiedere il voto.

Di Maio ha anche chiesto alla Lega di non tirarsi indietro su Mattarella e sulla messa in stato d’accusa del presidente della Repubblica. “La Lega non può tirarsi indietro su questa azione di responsabilità nei confronti del presidente della Repubblica, sennò dimostra di non voler andare fino in fondo”.

Come funziona l’impeachment del presidente della Repubblica

Il MoVimento 5 Stelle e Fratelli d’Italia avevano annunciato ieri la volontà di procedere con l’impeachment. Come funziona la procedura di messa in stato d’accusa del presidente della Repubblica in Italia? Il Presidente della Repubblica può essere giudicato solo per i reati di alto tradimento o per attentato alla Costituzione. La proposta viene esaminata e votata dal Parlamento in seduta comune a maggioranza assoluta mentre il merito viene giudicato dalla Corte Costituzionale. Dopo la formalizzazione della richiesta si riunisce un comitato di deputati e senatori scelti tra i componenti delle giunte per le autorizzazioni a procedere di Camera e Senato. La commissione di venti membri decide se archiviare le accuse o sottoporre la questione al parlamento. In quest’ultimo caso, il parlamento vota in seduta comune.

matteo salvini terni

Se lì arriva l’ok, comincia il processo davanti alla Corte Costituzionale, con una composizione differente: ai 15 componenti che formano la Corte propriamente eletta si aggiungono altri 16 membri estratti a sorte dallo speciale ‘elenco di cittadini aventi i requisiti per l’eleggibilità a Senatore’, che il Parlamento compila ogni nove anni mediante elezione con le stesse modalità stabilite per la nomina dei giudici costituzionali ordinari. Ai giudici si aggregano i commissari d’accusa. Si svolge un processo vero e proprio che termina con una sentenza inappellabile. Mattarella è stato professore di diritto costituzionale e giudice della Consulta: in effetti da una parte gli mancava solo di svolgere il ruolo di imputato, dall’altra di sicuro lui ne sa molto di più di tutti i protagonisti politici che si sono avvicendati in questo giorni sui poteri che la Costituzione conferisce al presidente della Repubblica.

Leggi sull’argomento: Mattarella spiega perché ha detto no al governo Conte

Potrebbe interessarti anche