L’allarme dei pediatri per i danni ai bambini a causa del lockdown

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-06-07

Gli esperti citano i rapporti di organizzazioni come Save The Children e Sant’Egidio, secondo i quali almeno 6 bambini su 10 sono in condizioni di difficoltà. Secondo l’indagine di Save The Children condotta su un campione di oltre 1000 bimbi e ragazzi tra gli 8 e i 17 anni (il 39,9% dei quali in condizioni di fragilità socio-economica a causa del Covid) un minore su 5 incontra maggiori difficoltà a fare i compiti rispetto al passato

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La Stampa oggi parla di un gruppo di pediatri di fama che in una lettera-manifesto chiede interventi che non possono più essere rinviati per il disagio dei bambini a causa del lockdown: primo firmatario è Giorgio Tamburlini, presidente del Centro per la Salute del Bambino e membro del Comitato scientifico dell’International Society for Pediatrics and Child Health.

«Il rischio di contagio per e da parte dei bambini – ricordano – è molto basso mentre il rischio di compromissione di aspetti cognitivi, emotivi e relazionali conseguenti alla prolungata chiusura delle scuole è molto alto». Ma se i bambini si ammalano poco e con manifestazioni cliniche lievi, «viceversa si stanno accumulando le evidenze sui danni collaterali provocati dal lockdown» con «un ritardo educativo che per la maggioranza è molto rilevante».

A questo, denunciano, si associano «manifestazioni di disagio psicologico, aumentato rischio di violenza subita o assistita», oltre a inferiore qualità dell’alimentazione, o dei supporti medici per i piccoli affetti da patologie o disabilità. «È urgente cambiare rotta – avvertono – vanno riaperti spazi ludici con componenti educative e messe in campo iniziative di supporto per chi ha difficoltà specifiche» perché, concludono, «non possiamo far pagare ai bambini e alle loro famiglie il peso delle nostre esitazioni e della nostra ignoranza di fronte a quanto sta accadendo».

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Come sarà la scuola dopo il lockdown (La Stampa, 7 giugno 2020)

A conferma di questi rischi gli esperti citano i rapporti di organizzazioni come Save The Children e Sant’Egidio, secondo i quali almeno 6 bambini su 10 sono in condizioni di difficoltà. Secondo l’indagine di Save The Children condotta su un campione di oltre 1000 bimbi e ragazzi tra gli 8 e i 17 anni (il 39,9% dei quali in condizioni di fragilità socio-economica a causa del Covid) un minore su 5 incontra maggiori difficoltà a fare i compiti rispetto al passato e, tra i bambini tra gli 8 e gli 11 anni, quasi 1 su 10 non segue mai le lezioni a distanza.

Una situazione che rende ancora più drammatica le condizioni di chi ha meno. In Italia oggi più di un milione di bambini vive in condizione di povertà assoluta: per questo l’ong sollecita misure che «durante l’estate e durante il prossimo anno scolastico contrastino la povertà educativa e la dispersione scolastica». Allarmanti anche i dati di Sant’Egidio che a Roma ha analizzato un campione di 800 famiglie con bambini dai 6 ai 10 anni: per il 61% degli studenti delle scuole primarie la didattica a distanza non è mai partita.

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