Coronavirus: la Spagna “requisisce” la sanità privata

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-03-16

Le comunità autonome potranno disporre di “tutti i mezzi” necessari del sistema privato per far fronte all’epidemia. C’è di più: tutte le apparecchiature mediche come maschere chirurgiche, guanti e occhiali protettivi tenuti in stock da aziende o individui devono essere consegnate nelle prossime 48 ore

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Il governo spagnolo ha deciso di mettere la sanità privata al servizio del Sistema Nacional de Salud, il sistema sanitario nazionale. Il ministro della Salute, Salvador Illa, lo ha annunciato comparendo di fronte alla stampa domenica notte insieme ai quattro ministri designati per la gestione dell’emergenza creata dal dilagare del coronavirus SARS-COV-2 e di COVID-19. Le aziende con materiale sanitario avranno 48 ore di tempo per informare l’esecutivo su cosa hanno a disposizione. E saranno le comunità autonome, l’equivalente delle regioni italiane, che potranno disporre di “tutti i mezzi” necessari del sistema privato per far fronte all’epidemia. C’è di più: tutte le apparecchiature mediche come maschere chirurgiche, guanti e occhiali protettivi tenuti in stock da aziende o individui devono essere consegnate nelle prossime 48 ore, secondo le richieste del governo mentre gli studenti di medicina all’ultimo anno saranno assunti per aiutare gli ospedali a gestire il numero di pazienti affetti dalla malattia.

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Il Coronavirus nei paesi (da: Financial Times su Twitter)

All’inizio della settimana, il governo di Madrid ha dichiarato che potrebbe cercare di utilizzare gli hotel come ospedali di fortuna. Secondo il ministero della Salute spagnolo, nelle ultime 24 ore i casi di Covid-19 sono aumentati di quasi mille, arrivando a quota 8.744, mentre il numero dei decessi è cresciuto di 9 unità a 297. In ogni caso, la crescita dei contagi tra domenica e lunedì è stata inferiore a quella avvenuta tra sabato e domenica, quando si sono registrati 2 mila casi. Anche la Spagna ha adottato misure drastiche come l’Italia, chiudendo il Paese. Al momento è il secondo focolaio in Europa, i decessi sono già 288, la gran parte a Madrid (tre su quattro rispetto all’intero Paese). I casi solo ieri sono stai 2000 in più, per un totale di 7753. E intanto sette Stati membri dell’Unione Europea più la Svizzera hanno notificato alla Commissione l’introduzione di controlli alle frontiere nell’ambito della crisi del Coronavirus. Lo ha annunciato un portavoce della stessa Commissione, Adalbert Jahnz, sottolineando che altre notifiche potrebbero arrivare nelle prossime ore. I sette Stati membri sono Austria, Ungheria, Repubblica ceca, Danimarca, Polonia, Lituania e Germania. La Spagna e altri paesi non hanno presentato notifiche “per il momento”, ha detto il portavoce.

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