Coronavirus: il caso dei contagi fuori controllo in Piemonte

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-04-14

La crescita dei contagi, ieri altri 474 casi, +2,8 per cento rispetto al +2 per cento nazionale, con un misterioso aumento del 9,9% in provincia di Cuneo, ha toccato un tasso giornaliero del 6 per cento nella prima settimana di aprile, scendendo al 4 per cento negli ultimi giorni, ovvero il doppio della Lombardia

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Nell’emergenza Coronavirus SARS-COV-2 e COVID-19 il Piemonte diventa sempre più un caso. Innanzitutto i numeri: la crescita dei contagi, ieri altri 474 casi, +2,8 per cento rispetto al +2 per cento nazionale, con un misterioso aumento del 9,9% in provincia di Cuneo, ha toccato un tasso giornaliero del 6 per cento nella prima settimana di aprile, scendendo al 4 per cento negli ultimi giorni, pur sempre il doppio della Lombardia, che oscilla intorno al 2 per cento. La provincia di Torino, con 8.181 contagiati, è la quarta più colpita dopo Milano, Bergamo e Brescia. Il Piemonte è la terza regione italiana per numero di contagi dopo la Lombardia e l’Emilia-Romagna.

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Coronavirus: il caso Piemonte (Corriere della Sera, 14 aprile 2020)

Ma a far paura, spiega oggi Marco Imarisio sul Corriere della Sera, sono i casi locali:

Nelle case di riposo si contano poi quasi cinquecento morti e almeno cinque inchieste delle procure di quasi ogni provincia che indagano per epidemia colposa. Alla fine di marzo Cirio si era detto possibilista sull’idea di seguire l’esempio veneto in tema mappatura del contagio,riconoscendo la necessità di sottoporre al tampone il maggior numero possibile di piemontesi. L’uscita è rimasta nel cassetto dei buoni propositi, pur «nel rispetto delle indicazioni dell’Organizzazione mondiale della sanità», come ripete sempre l ’assessore regionale alla Sanità Luigi Icardi.

In Piemonte sono stati effettuati solo 69.170 tamponi, contro i 211.092 della Lombardia, i 203.077 del Veneto e i 99.047 dell’Emilia-Romagna. Seppure con la dovuta avvertenza che si sta parlando di un evento eccezionale  eimpossibile da prevedere, per il mondo intero e non solo per il Piemonte, i numeri dicono che qualcosa non sta funzionando. Alle obiezioni sullo scarso numero di tamponi effettuati finora, Cirio replica dicendo di avere trovato al suo arrivo nel maggio del 2019 solo due laboratori attivi, mentre adesso li ha portati a 17.

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Coronavirus, il caso Piemonte: la crescita percentuale (Corriere della Sera, 14 aprile 2020)

 

L’attuale presidente insiste spesso sulle presunte colpe dei suoi predecessori. «Sto combattendo una guerra con l’esercito che ho trovato, che aveva gravi carenze organizzative». Il suo assessore alla Sanità porta avanti la teoria «gli altri stanno peggio di noi». Nel rispondere a un duro documento dell’Ordine dei medici, il Comitato di crisi evoca «attacchi alle spalle», mentre il capogruppo della Lega Alberto Preioni attribuisce il mancato contenimento dell’epidemia ai medici di famiglia, che a suo parere non andavano a trovare i malati. Come minimo, in Piemonte esiste anche un serio problema di comunicazione istituzionale.

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