Coronavirus: Parigi sull’orlo del collasso

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-04-01

36 pazienti portati ad Austerlitz e Brest perché Parigi sta finendo i posti letto. E’ possibile che la regione Ile-de-France conti entro una decina di giorni lo stesso bilancio della Lombardia

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Il primo Tgv, treno ad alta velocità, con a bordo pazienti malati di Coronavirus provenienti dall’Ile-de-France, la regione di Parigi, è partito questa mattina dalla gare d’Austerlitz, direzione Saint-Brieuc e Brest, in Bretagna. L’operazione, annunciata ieri dalla Direzione Generale della Sanità, riguarda 24 pazienti per un primo convoglio e altri 12 in un secondo, ed è stata programmata nell’ambito dell’alleggerimento degli ospedali dell’Ile-de-France, che stanno raggiungendo il massimo dei pazienti possibili in rianimazione. La regione è la seconda per numero di contagi dopo il Grand-Est. Il secondo Tgv partirà a metà giornata e arriverà a Rennes.

Coronavirus: Parigi sull’orlo del collasso

Questo accade perché secondo l’ente Assistance publique-Hôpitaux de Paris 870 pazienti oggi sono in rianimazione a Parigi, occupando tutti i letti disponibili. Pressione fortissima anche sugli ospedali dell’Ile-de-France, la regione di Parigi, con 2.000 pazienti in rianimazione. “Le curve italiane e francesi si seguono con 10 giorni di scarto. E’ possibile che la regione Ile-de-France conti entro una decina di giorni lo stesso bilancio della Lombardia”, avverte una fonte vicina al ministero della Salute, citata da Les Echos.”Abbiamo avuto una notte molto difficile, perché stiamo arrivando al limite della capacità degli ospedali”, ha detto Aurelien Rousseau, direttore sanitario della regione de l’Ile-de-France, di cui fa parte Parigi. In questa regione vi sono ormai 2.700 pazienti in terapia intensiva, malgrado una capacità normale di 1.200 letti, ha spiegato Rousseau. Prima dell’inizio della pandemia, in tutta la Francia vi erano 5mila posti in terapia intensiva, ma il ministro della Salute Olivier Veran ha promesso di arrivare presto a 14.500. Secondo i dati di ieri, al momento vi sono 5.565 pazienti in terapia intensiva su un totale di oltre 22mila ricoverati.

Intanto proprio la Francia propone un fondo comune dell’UE garantito dal debito comune europeo, limitato a 5 o 10 anni, per aiutare l’Europa ad affrontare le conseguenze economiche del coronavirus. “Stiamo pensando a un fondo che sarebbe limitato nel tempo con una possibilità di indebitamento per la risposta a lungo termine alla crisi”, ha detto al Financial Times il ministro delle finanze francese Bruno Le Maire. “E’ assolutamente cruciale tenere aperta la porta a strumenti ampi e di lungo termine che ci permetterebbero di affrontare una situazione economica ‘postbellica’, ha aggiunto Le Maire. Secondo il ministro francese su questo punto c’e’ spazio per un compromesso nelle prossime riunioni dell’Eurogruppo di martedi’ prossimo e del vertice dei leader dell’UE. “Non dovremmo essere ossessionati dalla parola Coronabond o eurobond – ha aggiunto le Maire – dovremmo essere ossessionati dalla necessita’ di disporre di uno strumento molto forte per fornirci una ripresa economica dopo la crisi”. “Avere un fondo per, diciamo, cinque o 10 anni – con un periodo di tempo limitato – e con la possibilita’ di avere un debito comune ma solo all’interno di quel fondo, che potrebbe essere più accettabile per altri paesi, potrebbe essere una soluzione”, ha concluso Le Maire.

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