Coronavirus Liguria, i 12 contagiati nella RSA genovese

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-06-25

Nelle ultime 24 ore i positivi sono 14. Lo rende noto la Regione. Nel giorno precedente era stato registrato un solo nuovo positivo. Complessivamente i positivi sono 1482, 54 meno di ieri. Gli ospedalizzati sono 57

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C’è un nuovo focolaio di coronavirus in Liguria. Si è sviluppato in una RSA genovese: sono 12 i positivi. Nelle ultime 24 ore i positivi sono 14. Lo rende noto la Regione. Nel giorno precedente era stato registrato un solo nuovo positivo. Complessivamente i positivi sono 1482, 54 meno di ieri. Gli ospedalizzati sono 57, di cui uno in terapia intensiva (come ieri), e ci sono tre ricoverati in meno rispetto al giorno precedente. E’ stato registrato un morto, ma non nelle ultime 24 ore. Il totale dei decessi è 1556.

Coronavirus Liguria, i 12 contagiati nella RSA genovese

E’ in crescita la curva epidemica in Italia, con i nuovi casi che sono schizzati dai 190 di ieri ai 296 di oggi. Soprattutto a causa del raddoppio in Lombardia, passata dagli 88 casi di ieri ai 170 di oggi, e ai numeri piu’ alti della media di Emilia Romagna (47 nuovi casi) e Campania (17) per via dei focolai a Bologna e Mondragone. Il totale dei casi dall’inizio dell’epidemia sale cosi’ a 239.706. I decessi sono aumentati di 34 unita’ rispetto a ieri, ma la regione Marche dopo un ricalcolo ha sottratto 3 decessi precedentemente segnalati, quindi di fatto in 24 ore le vittime sono 37, contro le 30 di ieri, per un totale di 34.678. I guariti sono 614 in un giorno, contro i 1.526 di ieri, per un totale di 186.725. Per effetto di questi dati, cala meno del solito il numero degli attualmente positivi, scesi di 352 unita’ a 18.303. E’ quanto emerge dal bollettino quotidiano sul Covid-19, da oggi diffuso direttamente dal ministero della Salute. Prosegue, ma rallenta, il calo dei ricoveri: meno 95 in regime ordinario (1.515 totali) e meno 4 terapie intensive, scese a 103. I pazienti in isolamento domiciliare sono 16.685. Infine, sono stati effettuati 56.061 tamponi contro i 53.266 di ieri. Intanto nella settimana 17-23 giugno il monitoraggio indipendente della Fondazione Gimbe conferma, rispetto alla settimana precedente, la costante riduzione dei pazienti ricoverati con sintomi e in terapia intensiva e l’ulteriore frenata nell’incremento dei nuovi casi, condizionata tuttavia dal netto calo dei tamponi diagnostici, ovvero quelli finalizzati a identificare nuovi casi e non eseguiti per confermare le guarigioni o per altre necessita’ di ripetere il test (cd. tamponi di controllo). In sintesi: Decessi: +270 (+0,8%) Terapia intensiva: -62 (-35%) Ricoverati con sintomi: -1.448 (-43,9%) Casi totali: +1.133 (+0,6%) Tamponi diagnostici -26.876 (-12,4%) Tamponi totali: -18.937 (-5%) “I dati- afferma Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione GIMBE- confermano che il numero dei pazienti attualmente ospedalizzati e’ in discesa costante e progressiva dai primi di aprile, quando si contavano oltre 4.000 pazienti in terapia intensiva e piu’ di 29.000 ricoverati con sintomi. Tuttavia, il progressivo decongestionamento degli ospedali non implica, come impropriamente si sente spesso affermare, l’azzeramento dei ricoveri». Infatti, i dati ufficiali relativi alle ospedalizzazioni per COVID-19 si riferiscono all’occupazione dei posti letto, utili per valutare i segnali di sovraccarico ospedaliero, ma che al di la’ del “saldo” in progressiva riduzione non permettono di conoscere il reale numero di pazienti quotidianamente entrano ed escono dalle statistiche ospedaliere (nuovi ricoveri, dimissioni, decessi). Sul ridotto incremento dei casi totali (+0,6%) è evidente l’impatto della riduzione dei tamponi diagnostici, oltre 26.000 in meno rispetto alla settimana precedente, comunque superiore a quello dei tamponi di controllo (quasi 19.000 in meno)”.

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“Considerato il numero di casi sempre più esiguo- spiega Cartabellotta- la nostra analisi settimanale si concentra sulle variazioni provinciali, dove gli incrementi sono conseguenti all’identificazione di focolai immediatamente circoscritti». L’analisi esclude le province della Sicilia, oggetto di consistenti ricalcoli. Complessivamente nella settimana 17-23 giugno, rispetto alla precedente, in 36 province si rileva un incremento complessivo di 186 casi, di cui si riportano i dati relativi a 13 province che registrano aumenti di almeno 5 casi, per un totale di 135 casi distribuiti in 9 Regioni (tabella): Calabria, Campania, Emilia Romagna, Liguria, Lombardia, P.A. Bolzano, P.A. Trento, Piemonte, Toscana. Tali incrementi sono in parte riconducibili a focolai identificati nell’ultima settimana, di seguito riportati con i relativi casi segnalati da fonti locali”. Mondragone (Caserta): quarantena per i residenti dei Palazzi ex Cirio (30 positivi) Palmi (Reggio Calabria): “zona rossa” istituita nei quartieri Pietrenere-Tonnara-Scina’ (8 positivi) Bologna: in un’azienda (14 positivi) e in un’attivita’ commerciale (12 positivi) Montecchio (Reggio Emilia): focolaio in due famiglie con legami parentali (7 positivi) Bolzano: focolaio familiare (11 positivi) Como: casa di accoglienza per persone bisognose (7 positivi) Province di Prato e Pistoia (19 positivi) Porto Empedocle (Agrigento) focolaio nella nave dei migranti portati dalla Sea Watch (28 positivi) Alessandria: casa di riposo (13 positivi) Roma: istituto religioso (4 positivi), oltre ai ben noti focolai della Garbatella e dell’ospedale San Raffaele Pisana relativi alle settimane precedenti.

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