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Coronavirus: il kit per il monitoraggio a casa della Regione Lazio

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-03-31

Serve a chi è in isolamento domiciliare. Nei kit, tra l’altro, ci sono un saturimetro e un termometro e i dati, via web, vengono inviati ai medici di riferimento

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Un kit per il monitoraggio di chi è in isolamento domiciliare per il Coronavirus SARS-COV-2 e COVID-19 è stato predisposto dalla Regione Lazio. I primi 500 saranno consegnati in settimana. Grazie ai kit i pazienti potranno anche mandare messaggi ai medici e dare misurazioni in automatico tra cui l’ossigenazione del sangue che insieme alla temperatura è uno degli elementi di alert. Nei kit, tra l’altro, ci sono un saturimetro e un termometro e i dati, via web, vengono inviati ai medici di riferimento. La Regione Lazio ha stanziato anche 21 milioni di euro a sostegno delle famiglie, in difficoltà economica a causa dell’emergenza Covid-19. Con due apposite delibere di giunta approvate oggi su proposta dell’assessore alle Politiche sociali Welfare ed Enti locali Alessandra Troncarelli, sono stati approvati due provvedimenti: “Buono spesa” che stanzia 19 milioni di euro in favore dei Comuni e misure straordinarie per gli enti del terzo settore per un importo di 2 milioni di euro.

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Nel dettaglio, i 19 milioni di euro sono così suddivisi: 7 milioni sono destinati ai Municipi di Roma Capitale, mentre i restanti 12 milioni sono ripartiti tra gli altri Comuni del Lazio, in proporzione alla popolazione. “Le risorse di “Buono spesa” – spiega l’assessore Troncarelli – sono riservate all’acquisto di cibo, alla distribuzione di pacchi alimentari, nonché alla copertura dei costi sostenuti per i medicinali. Destinatari sono le famiglie e tutte quelle persone che, con l’attuale crisi, non hanno mezzi per far fronte ai bisogni primari. In un momento tanto difficile, la Regione Lazio sta mettendo in campo una serie di azioni concrete e immediate per alleviare le difficoltà delle fasce più vulnerabili, assicurando i beni di prima necessita’ e dando la possibilita’ di acquistare anche le medicine. E’ prevista la possibilita’ di usufruire delle convenzioni con gli enti del terzo settore per la distribuzione a domicilio”. Per accedere al servizio, va presentata domanda al segretariato sociale territorialmente competente (anche per via telefonica o mail) oppure bisogna essere segnalati da parte degli enti del Terzo settore.

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Tra i requisiti richiesti, l’essere in carico ai servizi sociali comunali oppure trovarsi in una situazione di bisogno a causa dell’emergenza derivante dalla epidemia, previa autocertificazione soggetta a successiva verifica. Il buono spesa o pacco alimentare ha un valore di 5 euro a persona al giorno, elevabile a 7 euro in caso in cui il destinatario sia un minore. Al fine di raggiungere il maggior numero di soggetti possibile, il massimo importo concedibile per singolo nucleo familiare ammonta a 100 euro a settimana. Le spese per medicinali sono riconosciute in base alla situazione di disagio economico, fino a un massimo di 100 euro al mese. I Comuni provvederanno tempestivamente all’erogazione dei buoni spesa o dei pacchi alimentari ai beneficiari, anche attraverso l’attivazione di accordi con le catene di distribuzione alimentare o con singoli esercizi per il servizio di consegna a domicilio. Fondamentale sarà anche il ruolo degli uffici di piano dei distretti socio-sanitari a supporto dei singoli Comuni. “Con lo stanziamento in favore degli enti del terzo settore – continua l’assessore Troncarelli – diamo un ulteriore riconoscimento al mondo del volontariato che, ancora una volta, assicura un supporto insostituibile nella erogazione di servizi essenziali a favore delle fasce piu’ deboli della popolazione”. Tra le iniziative finanziate: acquisto e consegna al domicilio di pasti, beni di prima necessità, farmaci, alimentari, prodotti per igiene e profilassi; acquisto e distribuzione di dispositivi di protezione individuale dal Covid19 anche per gli ospiti di case di riposo, ‘dopo di noi’ e altre strutture di accoglienza; acquisto pasti per le mense sociali, per i dormitori e per le strutture di accoglienza. Le risorse sono destinate tramite avviso pubblico, per un massimo di 200mila euro per ciascun ente del terzo settore.

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