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Coronavirus in Lombardia: i primi contagi a gennaio

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-04-29

L’analisi della Regione sulla comparsa dei sintomi: a partire dal 26/1 il virus inizia a diffondersi a Milano La ricostruzione della fase sconosciuta dell’epidemia

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Il Coronavirus SARS-COV-2 e la malattia COVID-19 circolavano a Milano già da fine gennaio. Nei 26 giorni precedenti alla scoperta del primo caso «positivo» a Codogno (21 febbraio), almeno 160 persone avevano già contratto il coronavirus tra Milano e provincia (su circa 1.200 in tutta la Lombardia). Lo sostiene una recente analisi della task-force sanitaria della Regione Lombardia di cui parla oggi il Corriere della Sera in un articolo a firma di Gianni Santucci:

Ruota tutto intorno a una data: il 26 gennaio. È altamente probabile che già in quel momento, una sorta di «Giorno 0», solo a Milano ci fossero già i primi 46 casi di Covid-19 (su 543 in tutta la Lombardia). L’analisi è contenuta in un complesso grafico che analizza la «distribuzione della curva di inizio dei sintomi per i casi positivi». Cosa significa? I tamponi per la ricerca del coronavirus iniziano a registrare casi «positivi» dal 21 febbraio, quando il Paese si sveglia e realizza che l’epidemia è «arrivata». Se si guarda dunque al progressivo aumento dei contagiati, la curva comincia a salire appunto dal 21 febbraio e s’impenna rapidamente fino ai 74.348 infettati in Lombardia al 28 aprile.

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L’evoluzione dei casi in Lombardia (Corriere della Sera, 29 gennaio 2020)

La cronologia offre la prospettiva di un tempo a scansione ultrarapida. Il 31 dicembre i responsabili del sistema sanitario di Wuhan parlano per la prima volta di «polmoniti anomale». Il 7 gennaio le autorità cinesi confermano di aver identificato un nuovo ceppo di coronavirus. Il 10 gennaio l’Organizzazione mondiale della sanità diffonde la notizia dell’epidemia. Il 22 gennaio, infine, Wuhan entra in quarantena. E solo 4 giorni dopo, proprio il 26 gennaio, senza che nessuno in quel momento se ne rendesse conto, 46 milanesi e 543 lombardi collocano i primi sintomi di quella «remota» malattia. Il 29 gennaio vengono infine ricoverati allo «Spallanzani» di Roma i primi due turisti cinesi «positivi», e il giorno dopo l’Italia blocca i voli dalla Cina. Da quel momento, il Covid-19 non arriverà più a Malpensa in aereo. Ma, tranne che a Sondrio, già circola a Milano e in tutta la Lombardia.

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