Attualità
Coronavirus in Germania: come sono nati i focolai nei macelli tedeschi
di neXtQuotidiano
Pubblicato il 2020-06-23
La cosa che sconvolge è l’impunità dei signori della carne. «È un’industria temuta, potentissima. E se dovessero essere applicate le norme di legge, dovrebbe chiudere. Lavorano nell’illegalità e nello sfruttamento alla luce del sole»
Repubblica oggi riepiloga la situazione dei focolai di Coronavirus SARS-COV-2 nei macelli in Germania dopo il caso della Tönnies e parla anche delle condizioni dei lavoratori, alla base dell’esplosione della nuova epidemia:
Lì a Rheda-Wiedenbrück, dove si è registrata la nuova fiammata di Covid-19, il re delle carni Tönnies gestisce il più grande macello d’Europa, dove si ammazzano «fino a 30mila animali al giorno». E dove i lavoratori vengono «sfruttati fino all’osso». Anzitutto c’è il problema di dove vivono: «Dormono in molti in un’unica stanza e si dividono spesso un solo bagno o una sola cucina in 50 o 60. In queste condizioni, distanziamento e igiene non esistono». Il secondo problema è il trasporto. «Questi schiavi salariati, non hanno auto proprie. Le imprese di subappalto che li impiegano, li portano nei bus, in sei o in otto». Anche lì il distanziamento è zero. Idem negli stabilimenti, dove le misure di sicurezza sono un’utopia come dimostra un video dell’8 aprile: nella mensa i lavoratori mangiavano uno addosso all’altro.
La cosa che sconvolge è l’impunità dei signori della carne.
«È un’industria temuta, potentissima. E se dovessero essere applicate le norme di legge, dovrebbe chiudere. Lavorano nell’illegalità e nello sfruttamento alla luce del sole. E non assumono tedeschi, ma solo stranieri. Perché temono infiltrati. Ma anche per razzismo. Quando uno dei nostri ha fatto domanda in un mattatoto gli hanno risposto: “perché si candida? Lei è tedesco!”. Oppure gli hanno detto “si lavora con sostanze chimiche molto pesanti, glielo sconsigliamo”. E non credo lo dicano ai rumeni. Peraltro, questi lavoratori vengono truffati. A Dueren abbiamo denunciato che il capo del reparto, aveva tutti i cartellini dei lavoratori e li timbrava lui per nascondere gli orari veri, molto più lunghi. Alla fine del mese ai lavoratori davano 700 euro. E sa cos’è successo dopo la denuncia? Niente».
I focolai in Germania hanno fatto tornare il lockdown:
La Germania ha reintrodtto il lockdown nel distretto di Guetersloh, a causa del focolaio scoppiato nel mega mattatoio di Toennis. Lo hanno annunciato le autorita’ locali. Si tratta della prima volta che nel Paese vengono reintrodotte le misure di confinamento.